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Verona, Tudor: 'Ve lo assicuro, questa non è una città razzista. Emergenza per noi, ma Zidane mi ha insegnato...'
Gli assenti sono tanti: riesce a recuperare qualcuno?
"C'è da inventarsi qualcosa, abbiamo recuperato pochi elementi. È una situazione un po' particolare: siamo arrivati ad un momento un po' di emergenza. La fortuna che ho avuto a giocare con i più forti, come Zidane, mi ha fatto capire che si esaltavano nelle problematiche. Un atleta è sempre un atleta, il modo di vivere il calcio a tutti i livelli deve essere questo. Penso di allenare giocatori forti, e i giocatori forti devono ragionare così".
TRIDENTE - "Valgono tutti. Domenica avremo una bella formazione, faremo la nostra partita, contro un avversario forte e con un'identità precisa. Sarà difficile: l'Empoli gioca allo stesso modo con tutti, nella maniera giusta".
MIGLIOR STAGIONE - "Abbiamo fatto cose importanti, probabilmente sì. Anche in questo c'è una valutazione un po' superficiale: a Udine ho avuto la stessa media punti che ho qua. Per fare paragoni bisogna sapere le cose, e a volte non è facile. Non voglio fare commenti sul mio lavoro, non credo sia giusto".
RISERVE - "Mi è dispiaciuto non dare spazio a Hongla perché gli altri facevano bene, ora sono felice di farlo giocare. Nel calcio può cambiare tutto velocemente, se fa una grande gara perché non lo dovrei confermare la settimana successiva? Come dice Vialli, dipende tutto da come la vedi te: anche un problema può essere un'opportunità. "Non voglio svelare la squadra, vedete domani. Siamo in un'emergenza importante".
RAPPORTO CON LA DIRIGENZA - "L'ho detto sei mesi fa: le società migliori sono organizzate con meno persone possibili. Abbiamo un rapporto buono, professionale, ognuno fa il suo. Come dovrebbe essere, niente di meno e niente di più".
RAZZISMO - "La società ha già preso posizione. A Verona io sono uno straniero: mi sento di dire che la gente di Verona è tutto tranne che razzista, è l'osservazione che posso fare io".
RETSOS - "Rientra la prossima partita".