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    Verona, Pecchia: 'Clima ostile. Cerci? Situazione complicata, serve tempo'

    Verona, Pecchia: 'Clima ostile. Cerci? Situazione complicata, serve tempo'

    Fabio Pecchia, allenatore del Verona, è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match con la Sampdoria: "Il nostro momento? L'ho vissuto con la stessa fluidità. Dopo la brutta sconfitta col Crotone c'è stata la reazione con la Fiorentina, contro la Roma abbiamo fatto la nostra gara. Siamo una squadra in evoluzinoe, il gruppo è pronto a giocarsela fino alla fine. I tifosi a Coverciano? Quello che viviamo per me è una grande palestra, per me rappresenta una crescita, abbiamo ottenuto risultati e la promozione diretta. E' una sfida con me stesso, non con i tifosi. Serve un ambiente diverso per raggiungere obiettivi importanti, altrimenti si va sempre controvento. Trasferta vietata ai tifosi? Non è mai un vantaggio non averli con noi. Quello che ho visto al Bentegodi nelle ultime due partite non l'ho mai visto l'anno scorso. Partecipazione totale dei tifosi, quello può aiutare. I fischi a me? Non è bello, ma fino a un certo punto vivo la situazione con professionalità. Sono nel calcio da 30 anni, dispiace che dopo il 4-1 di Firenze il pubblico abbia subito invitato la nostra squadra a tirare fuori gli attributi. Abbiamo bisogno dell'aiuto dell'ambiente, ci sono tante componenti da inserire. Vorrei creare un blocco unico all'esterno, oltre che quello tra club, squadra e staff tecnico già esistente. Se c'è un blocco unito anche all'esterno, è tutto di guadagnato. Manca qualcosa a centrocampo? No, perché giocando a due abbiamo quattro calciatori per quelle posizioni. In questo periodo, qualcosa dovete concedermi. Ci sono calciatori che non avevano mai giocato, ma sono patrimonio della Società. Abbiamo quattro elementi per due posti, sono sufficienti. Fusco via a fine stagione? Non so, io vivo alla giornata. La squadra deve pensare a vivere le prossime gare senza fare calcoli, ma giocando con spavalderia e un po' di pazzia in casa e in trasferta. Il resto deve essere vissuto con serenità. Resto con la salvezza? L'ho detto 4-5 mesi fa, il mio lavoro è fatto di risultati. Mi è stata chiesta la Serie A e l'abbiamo raggiunta, ora vogliamo mantenere la categoria. Lavoriamo e soffriamo per tenere l'Hellas in A, tutto qua. Si fa fatica a fare programmi a breve, figuriamoci ad ampio raggio. Pazzini, Bessa e Bruno Zuculini via? Ormai sono tre calciatori che non fanno parte della rosa, ho grandi ricordi di loro perché abbiamo fatto bene insieme. Bessa ha chiesto di cambiare aria, Pazzini ha fatto ciò che sapeva fare e dispiace che non l'abbia fatto con noi. Per Zuculini sono fiero, s'è preso una bella rivincita perché va a giocare in una grande squadra in Argentina. Dentro uno svincolato? Non so, neanche ne voglio parlare. La Società sta lavorando in una certa direzione, ma non voglio calciatori fuori lista. L'unico è Bianchetti, ma per motivi diversi. Ho 4 elementi per due posti a centrocampo, non ci sono problemi. I nuovi acquisti? Per Matos e Petkovic l'inserimento è più semplice, sono in Italia da tempo. Hanno avuto un certo impatto nel gruppo, c'è Aarons che è la prima volta che si trova in Italia ma dal punto di vista atletico è in buonissime condizioni. Serve accelerare il suo inserimento. Vukovic ha personalità, ha una certa leadership all'interno del gruppo. Aarons? Ha velocità, resistenza e forza. Deve imparare l'italiano per inserirsi, ma sono certo che darà un grande contributo. La salvezza passa dai gol di Kean? Questo rientra nel lavoro quotidiano, da parte mia, dello staff e del club. I giovani devono crescere, maturare e bisogna gestire questi momenti. All'esterno un certo lavoro non viene valorizzato, ma il ragazzo deve crescere. Dobbiamo fare attenzione a tenerlo nelle migliori condizioni, senza farlo distrarre perché ha ancora 17 anni. Indisponibili? Cerci, Ferrari e Zaccagni. Emergenza per il terzino destro? Non la vedo, sinceramente. Romulo, Bearzotti o qualcun altro che l'ha fatto in carriera, vedremo le condizioni di tutto il reparto e decideremo. Quando torna Cerci? E' un discorso complicato, bisogna avere un po' di pazienza. Vedremo, serve tempo. Verona rinforzato o indebolito dal mercato? Lo vedremo, vedo un gruppo che ha voglia di lottare per questa causa. Quindi, c'è voglia di combattere e stare insieme per raggiungere questo obiettivo. La squadra è pronta per il rush finale". Malcontento dovuto a ritardi del club? Nessuno vuole creare alibi, non l'abbiamo fatto e non voglio farlo. Il presidente è stato chiaro nella lettera, la Società vuole puntare sui giovani e l'obiettivo stagionale era chiaro fin dall'inizio. Siamo una neopromossa, magari raggiungendo l'obiettivo alla penultima giornata o all'ultima. Ho vissuto in ambienti caldi, dove la tensione si taglia a fette. Non voglio andare oltre, ma la situazione è molto chiara. Io e il Direttore siamo i responsabili, noi costruiamo: se qualcuno vuole aiutarci a costruire, bene. Io ho commesso errori, ma è normale nel nostro lavoro. Il lavoro è sotto gli occhi di tutti, ho ottenuto risultati importanti e abbiamo fatto crescere calciatori. Valoti, 15 mesi fa, non lo voleva un club di B. Idem Zuculini, Bessa, Boldor. Abbiamo valorizzato calciatori, ottenendo risultati. Il lavoro è sotto gli occhi di tutti, non voglio avere consenso ma bisogna avere quello dei miei ragazzi e quello della Società. Posso fare altri esempi, come Romulo. L'obiettivo è quello della salvezza, bisogna essere fieri se dovesse essere raggiunto. Non siamo a venti punti dalla salvezza, si parla di sconfitte ma bisogna essere uniti. Per me è più semplice abbandonare in questa situazione di pressione, per me invece è una grande palestra. Ne esco rinforzato, la Società lavora da anni ed è solida, ai calciatori non manca nulla, lavoriamo in un ambiente da piccola squadra ma ciò che c'è intorno e da squadra di livello. Più punti in trasferta? Sono convinto che possiamo raggiungere l'obiettivo, abbiamo bisogno di un unico blocco. Se è così, bene. Altrimenti diventa più complicato. Ma non si perde per colpa dell'ambiente, ma abbiamo bisogno di tutti. Col Torino non avremmo mai pareggiato se avessimo giocato al Bentegodi. Contestate Pecchia, non la squadra. I calciatori devono sempre giocare con entusiasmo perché la squadra è giovane".

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