Giampaolo Pazzini, attaccante del Verona, parla a DAZN: "Fino ai 18 anni ho vissuto il calcio come un gioco, quindi non sentivo mai l’obbligo di diventare chissà cosa. Mi sono sempre divertito cercando di migliorarmi e sono sempre stato così. Per come gioco io, essendo una punta d’area, devi avere per forza delle qualità acrobatiche, sia d’istinto che di prima, perché non hai molto tempo per pensare. Tante volte spero che la palla vada lì dove penso possa andare. È quel decimo di secondo che mi permette di rubare il tempo all'avversario per fare gol. Se devo pensare agli anni migliori sicuramente indico quelli alla Sampdoria, di cui si ricordano tutti. Luca Toni? È un amico vero, ma non mi vedo prolifico come lui in età avanzata. È complicato per chiunque diventare capocannoniere a 38 anni, lui è stato un campione di grandissimo livello. Quagliarella e Kean? Sono contento per Fabio, se c'è uno che merita il successo è proprio lui. Kean ha talento ma è ancora molto giovane".