Verona, Nico Lopez: 'Non sono il nuovo Iturbe'
Il Verona si gode Nico Lopez, il talento che Mandorlini ha rilanciato e che si racconta dalle pagine della Gazzetta dello Sport. Partendo dal gol all’Inter, che ha portato all’esonero di Mazzarri: "Non l’ho mica mandato via io, evidentemente c’erano altri problemi… Per le mie caratteristiche contro le grandi, contro chi lascia spazi per giocare, mi trovo meglio. Con Milan e Inter ho segnato. A Cesena ero marcato stretto e ho faticato. In Serie A c’è molta fisicità, io invece sono leggerino, me ne sono reso conto e ho capito che dovrò passare qualche ora in più in palestra per mettere su chili. È necessario per fare bene anche contro squadre che puntano molto sull’agonismo”.
L'arrivo in Italia non fu dei più semplici: "Il mio agente, Pablo Bentancur, mi prospettò l’ipotesi del trasferimento in Italia e assieme ai miei genitori, Alejandro e Monica, decisi di lasciare l’Uruguay. C’è stato un gran casino…. Il Nacional fece anche partire delle denunce per rapimento ma è andata bene e a 18 anni ho potuto firmare per la Roma. Non me ne pento. È stata un’esperienza incredibile: sono rimasto chiuso in un albergo per un mese, guardavo la tv e mi allenavo aspettando la chiamata per il contratto"
Sulle scelte tattiche Nico Lopez rifiuta il paragone con Iturbe: "Mandorlini mi chiede di attaccare e di rientrare, vuole che dia una mano dietro e per me è un sacrificio enorme. Ma ha ragione lui, devo giocare di più per la squadra. Con Iturbe abbiamo caratteristiche completamente diverse, quindi è un paragone che non regge. Ha un grande talento, spero di arrivare anche io presto al top: voglio salire in alto, ho fame e questa è un’annata importante".