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    Verona-Napoli, l'analisi tattica: Sarri non cambia mai, Milik si ritrova

    Verona-Napoli, l'analisi tattica: Sarri non cambia mai, Milik si ritrova

    • Fryderyk Ognissanti
    Il Verona si schiera con un 4-5-1 in cui Caceres, Ferrari, Heurtaux e Souprayen giocano in difesa. Cerci, Romulo, Buchel, Zaccagni e Verde si allineano a centrocampo, mentre il capitano Bessa fa da riferimento offensivo. In fase offensiva Cerci e Verde si alzano a formare il tridente con Bessa. Inoltre il Verona tenta di giocare le sue carte sfruttando gli inserimenti centrali di Romulo e Zaccagni. Fabio Pecchia mette in campo una squadra che tiene l'equilibrio tattico e che non sfigura. Dall'altra parte c'è da dire che il Napoli ha giocato in settimana il preliminare di Champions League, e la cosa si nota, sopratutto nell'intensità messa in campo dai giocatori di Sarri.

    Il Napoli va in campo con il collaudatissimo 4-3-3 in cui gli interpreti sono Hysaj, Chiriches, Koulibaly e Ghoulam per quanto riguarda la difesa. Zielinski, Diawara e Hamsik sono i centrocampisti. Callejon, Milik e Insigne formano il tridente d'attacco.Come detto, nonostante gli inserimenti di Chiriches, Zielinski, Diawara e Milik la squadra risente della partita infrasettimanale e dell'assenza di Mertens e non mette in campo una prestazione spettacolare, ma concreta. Squadra corta, pressing alto e recuperi sulla trequarti sono caratteristiche del gioco di Sarri, ma in avanti mancano cattiveria e determinazione. In altri termini è ottimo il controllo degli spazi, è ottima la concentrazione difensiva, ma mancano imprevedibilità e mobilità.

    I CAMBI TATTICI - Da annotare il cambio di Pecchia al 22', quando inverte gli esterni d'attacco. Cerci si sposta a sinistra mentre Verde va a destra. Nella seconda frazione di gara vediamo invece come Cerci venga schierato come attaccante centrale, al quale si affianca Bessa,  più basso rispetto al primo tempo. Romulo viene spostato a destra per uno schema che passa a essere un 4-4-2 con Verde a sinistra. L'ultima mossa di Pecchia è il cambio Pazzini-Cerci, con il Pazzo che appena entra in campo fiuta il gol e lo realizza su rigore, conquistato da un generoso Bessa. I cambi di Sarri sono atti a far riposare i giocatori, ma l'allenatore del Napoli non cambia  nulla dal punto di vista tattico, se non negli ultimi minuti, con la squadra in dieci per l'espulsione di Hysaj. Allan va a fare il terzino destro, Giaccherini aiuta il centrocampo, per uno schema che diventa un 4-3-2. Importante l'inserimento di Mertens al 60', con il belga che dà subito imprevedibilità alla manovra.

    LE OCCASIONI - Il primo gol arriva alla mezzora circa, ed è un vero e proprio regalo del difensore Souprayen, che nel tentativo di difendere la palla su situazione di calcio d'angolo, la colpisce con il collo del piede e la appoggia nella porta sguarnita. Il 2-0 è la concretizzazione del gioco di Sarri, con Diawara che recupera palla e fa ripartire l'azione. Insigne serve l'assist per Milik che realizza il gol con un bel tiro in diagonale. Nella seconda frazione di gara registriamo il terzo gol del Napoli, che sfrutta una bella combinazione uno-due Insigne-Mertens, con quest'ultimo che va al tiro da dentro l'area. Sulla respita è abile Ghoulam a ribadire in gol. A mio parere meritato il 3-1 del Verona, con il tiro dagli 11 metri conquistato da un Bessa a tuttocampo, e trasformato con un po' di fortuna dal Pazzo.

    I SINGOLI - Per il Napoli importante il ritorno al gol del Polacco Milik, bene Diawara, Zielinski e Goulam. Per il Verona bene Bessa, generoso Romulo, molto importante Caceres. Cerci non è ancora in forma.

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