Verona in A, ma Mandorlini non sa se resta
"Era ora, sono tre anni che siamo qui, siamo partiti dalla Lega Pro e questo e' il coronamento di un percorso importante. Siamo contenti, siamo stati bravi, aver raggiunto la Serie A e' merito di tutti. La mia dedica e il mio ringraziamento e' per Giovanni Martinelli, quello che merita di piu' questa vittoria". A dirlo ai microfoni di Sky Sport e' l'allenatore del Verona, Andrea Mandorlini, al termine del match contro l'Empoli finito 0-0, risultato che ha permesso ai veneti di chiudere secondi in classifica guadagnando cosi' il passaggio diretto alla massima serie. "E' stato un anno ricco di soddisfazioni, abbiamo il capocannoniere e la miglior difesa della Serie B - sottolinea il tecnico degli scaligeri che poi ha un pensiero per il Sassuolo primo in classifica -. Hanno sempre fatto i play-off in questi anni, e' una squadra forte. Si sono meritati il primo posto, sono stati in testa dalla prima giornata".
"Credo che questo pubblico in serie A ci voglia". Dopo 11 anni il Verona torna in serie A, e il presidente Maurizio Setti si gode una gioia meritata prima di pensare al futuro. "Prima di Natale non riuscivamo ad esprimere il nostro potenziale, poi dopo Brescia avevo la consapevolezza che questa squadra potenzialmente potesse anche fare 90 punti - dice ai microfoni di Premium Calcio -. Non e' presunzione ma consapevolezza che doveva prima o poi venire fuori: quando e' successo abbiamo capito cos'era il Verona quest'anno". Mandorlini? Oggi non e' il momento di parlare di queste cose. Abbiamo qualche giorno di festa, poi ci mettiamo seduti belli tranquilli e vedremo. Lo stesso vale per i rinforzi. Ho un rapporto particolare, molto amichevole con Sogliano. Tra qualche giorno vediamo di organizzare una squadra per la serie A. Adesso abbiamo il pullman che ci aspetta per un giro sotto la pioggia".