Toni dice addio al Verona: 'Impossibile continuare con Fusco. Promozione? Ma quale miracolo...'
Intervenuto in conferenza stampa, Luca Toni ha spiegato i motivi che hanno portato all'addio con l'Hellas Verona, con il quale il contratto è scaduto lo scorso 30 giugno: "Il direttore sportivo Filippo Fusco mi ha detto 'qui comando io, decido tutto io'. Ho capito che non c'era motivo di continuare. Ho trovato davanti a me un muro e mi sono sentito ferito. E certe cose non me le ha dette, che so, un Rummenigge... Quando le cose andavano male era colpa mia, quando si sistemavano venivo messo in disparte. Setti? Lo ringrazio e gli ribadisco la mia stima, abbiamo deciso assieme di non proseguire. Inutile restare se non c'è la possibilità di dare almeno qualche consiglio. Non è colpa mia se mi chiamo Luca Toni o se Luca Toni in giro viene cercato più di chiunque altro, non volevo essere un peso e sono venuto qui con umiltà". PROMOZIONE SCONTATA - Toni ha chiuso con una frecciata dedicata al ritorno in Serie A: "La promozione non è un'impresa, la vera impresa è stata quella della SPAL. Noi avevamo 14 milioni di monte-ingaggi ed è una cosa che avevo fatto notare in società".
MERCATO - La possibilità di vedere Cassano a Verona? "Sarebbe stato prezioso. Qui c'è bisogno di gente esperta per la A e lui sarebbe arrivato con lo spirito giusto".