Verdi: 'Grazie Sarri e Napoli, ma voglio crescere a Bologna. Via a giugno? Tutto può succedere'
Simone Verdi ha detto no al Napoli per restare al Bologna, lo stesso giocatore spiega a Sky Sport la decisione: "Non è stato un no al Napoli, nel senso che fin da giugno e come ho ribadito prima di Natale avevo l'intenzione di non lasciare Bologna a gennaio. Qualunque società fosse arrivata sarei rimasto perché avevo preso l'impegno di restare. Sono lusingato, l'offerta era importante e quando arrivano certe squadre è normale avere momenti di tentennamento, poi sono tornato sulla mia strada. Non è un no al Napoli, i cui tifosi mi hanno fatto sentire il loro calore, ma in questo momento non avevo intenzione di lasciare il Bologna perché ho iniziato questo percorso di crescita e volevo rispettarlo. Sono stati momenti in cui ho pensato a tutto, sono consapevole che mi ha cercato la capolista, una squadra in cui giocare Europa League e lo scudetto fino alla fine. Ma ho scelto con serenità. Il Bologna mi ha detto quello che pensava, logico che i soldi facevano comodo ma la scelta era mia e la società mi ha fatto sentire la sua vicinanza: ho scelto di restare e loro sono contenti. Scelta mia ma ribadisco, non è un no al Napoli. Devo ringraziare Giuntoli che ha provato in tutti i modi a convincermi, ma io sono sempre rimasto della mia idea. Anche Sarri mi ha chiamato ieri ma ho detto loro che non me la sentivo di lasciare Bologna e così sono rimasto: non ce l'avrei fatta e non volevo lasciare Bologna. La paura di non giocare a Napoli? Non ho fatto questo discorso, sono consapevole che quando arrivi in quelle squadre nessuno ti garantisce un posto sicuro, devi dimostrare di meritare la piazza e il posto. Loro non mi hanno detto giocherai o non giocherai, giustamente non sono nella posizione di poterlo dire. Quando vai in quelle squadre devi andarci carico e conquistarti il posto. Porte aperte a giugno? Può capitare di tutto. Ora sta a me: so di non aver preso un treno, ma sono consapevole che ora devo dare di più perché i tifosi del Bologna si aspettano tanto. Chi mi è stato vicino? La società, il mio agente, la fidanzata, la famiglia. Tutti hanno cercato di darmi consigli, ma quando arrivano certi momenti si ascoltano tutti ma la scelta alla fine è tua. Io ho scelto con la mia testa e sono sereno per questo, hanno accettato tutti con serenità la mia scelta perché mi rende felice. Se segno al Napoli? Se succederà, sono un giocatore del Bologna... (ride, ndr). Annata importante? E' ancora più difficile di prima, d'ora in avanti dovrò cercare di non sbagliare neanche una partita ed essere determinante. Ora i tifosi del Bologna si aspettano tanto, ma sono pronto. La scelta è stata fatta perché il Bologna ha sempre creduto in me, glielo dovevo. Bologna strada più facile per crescere rispetto a giocarsi il posto con il Napoli? Rimanere a Bologna per me era una scelta serena ma difficile. Dovrò prendermi responsabilità che prima società e compagni non si aspettavano. Dubbi? Quando arrivano queste società è giusto che uno ci pensi e che ci siano dei tentennamenti. Io a giugno ho detto che avrei voluto finire l'anno qui, l'ho ripetuto a Natale e sono rimasto della mia idea. Voglio continuare a crescere con questa società. Cosa mi ha detto Sarri? Mi ha detto quello che pensava: "Se vieni qui sono felice però capisco se sei felice di restare lì". Donadoni? Abbiamo parlato, mi ha detto: "Pensaci perché è una scelta importante. Decidi quello che ti rende felice". Se a giugno resto a Bologna? Adesso finiamo il campionato, poi quello che succederà succederà. C'erano altre squadre? Solo il Napoli si è fatto avanti".