Getty Images
Ventura: 'Balotelli deve stupire, Buffon meriti la Russia. Verratti? La Ligue 1...'
SU CONTE E LIPPI - "La qualificazione al Mondiale? Se avessi avuto dubbi o incertezze non avrei accettato l'incarico. Sono soddisfatto di quanto fatto finora. Ho questo legame indiretto con Conte, che risale dai tempi di Bari: c'è un filo conduttore. Che mi stia seguendo Abramovich? Se un tecnico non ha idee proprie e non trasmette concretezza di idee, viene scoperto subito. Nel momento in cui non è arrivato Lippi, mi sono accollato oneri e onori. Ho assunto indirettamente il lavoro che avrebbe dovuto fare lui. È una cosa gratificante ma, negli ultimi quattro mesi, sono rimasto a casa solo quattro giorni. Il risultato è quello di avere smosso le acque. Conte un fantasma da scacciare? No, chiunque fosse arrivato dopo un ottimo Europeo, non straordinario perché non hai vinto, avrebbe dovuto scontrarsi con la figura che c'era prima e che aveva fatto un ottimo lavoro. Non era normale invece che ogni domanda iniziava con il solito "Conte diceva...". I paragoni non sono mai simpatici ma nel calcio ci stanno, però ho detto basta perché non si faceva altro che parlare di questo".
DA VERRATTI A BUFFON - "Verratti è un bene assoluto per noi. Il problema è che non gioca in Italia ma in Francia: i ritmi sono diversi, la forza della sua squadra è talmente alta che non lo fa mai andare in difficoltà. Deve riabituarsi a tirare fuori il 100%, ma se il fisico lo assiste può fare il titolare della Nazionale per i prossimi dieci anni. Buffon vuole giocare il Mondiale da titolare. Dovrà arrivarci in condizione e lo sa: si vede da come si allena: non per la sopravvivenza ma per migliorare ulteriormente. Donnarumma è un predestinato, non colpiscono le sue parate, ma l'equilibrio che ha quando gioca".
TOTTI E BALOTELLI - "Regalare l'ultima passerella a Totti? Non ne ha bisogno, non lo gratificherebbe. Balotelli? Non sono io a dover stupire ma lui, facendo quello che le sue potenzialità gli permetterebbero di fare. Questa Italia ha bisogno di un singolo al servizio di una squadra, non possiamo permetterci di fare il contrario. Balotelli deve confrontarsi con tutto il resto, poi prendere una decisione e scegliere se iniziare un percorso per prendersi l'onore e la gloria che le sue capacità potrebbero regalargli: le porte sono aperte per tutti".
BELOTTI E PELLÈ - "Pellè, l'ho già detto, ha sbagliato perché in quel momento rappresentava l'Italia. Aveva la maglia azzurra, è stato un gesto di mancato rispetto nei confronti di quello che rappresenta, dei tifosi, dei compagni, soprattutto di quel gruppo che l'Europeo ci aveva lasciato in eredità. Belotti non è un'invenzione, è un giocatore in cui ho creduto quando era a Palermo. Ho insistito con Cairo e al Torino è costato tanto. Oggi vale molto di più, sono contento per il Torino, sono contento per Belotti, sono contento per la Nazionale".