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    Torino, Ventura vuole un trequartista

    Torino, Ventura vuole un trequartista

    Non è un bel periodo di forma quello che sta attraversando Omar El Kaddouri. Il centrocampista del Torino, belga di nascita e marocchino di origini, pure lo scorso anno aveva iniziato a rilento, per poi crescere e diventare protagonista della cavalcata che ha portato i granata in Europa League. In questa stagione si credeveva potesse proseguisse nel solco della consapevolezza e della continuità che aveva saputo conquistarsi. Invece stanno emergendo quasi solo i suoi difetti, su tutti quella caratteristica che meno di ogni altra piace a un pubblico come quello del Torino: la mancanza di grinta in campo.

    E così l'ex Napoli sta deludendo, seppur schierato maggiormente a centrocampo, come nel campionato passato, che da trequartista, con maggior libertà di offendere. Inoltre a rendere così importante il suo utilizzo ha contribuito Juan Sanchez Mino, suo possibile sostituto, che sta faticando oltre le attese. Il rientrante Alex Farnerud, che dopo sei mesi di assenza si è presentato subito con un gol, dovrebbe essergli da stimolo, ma così non è stato: ieri sera, contro il Parma, El Kaddouri ha giocato un'ora di una mollezza disarmante. L'attacco del Torino fatica già per conto suo, se poi manca del tutto il contributo di chi dovrebbe accenderlo allora si fa davvero dura.

    Per questo, Giampiero Ventura è sempre più propenso a chiedere alla società di intervenire sul mercato non acquistando una punta, ma un trequartista. E a far spazio all'auspicato nuovo arrivo potrebbe essere proprio un attaccante: il diverbio che è costato ieri l'esclusione di Barreto dai convocati può già essere vista come il viatico a una cessione. Un numero 10, dunque, da piazzarre accanto a Farnerud, o ai vari - nel frattempo si spera rigenerati - El Kaddouri o Sanchez Mino, alle spalle dell'unica punta in grado di timbrare il cartellino con regolarità: Quagliarella. Il nome dei sogni del tecnico, e molto meno dei tifosi, è sempre quello di Sebastian Giovinco, che dal canto suo direbbe “sì”: l'accordo fra i club al momento è invece tutto fuorchè semplice.
     

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