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  • Ventura, il 4-2-4 immaginario e quel 'adattiamoci a Liechtenstein' che stona

    Ventura, il 4-2-4 immaginario e quel 'adattiamoci a Liechtenstein' che stona

    • Federico Zanon
    E' il giorno di Liechtenstein-Italia, il giorno delle risposte. Per l'Italia e, soprattutto, per Ventura, che fino al gol-vittoria di Immobile alla Macedonia era a forte rischio esonero. L'ha salvato Ciro da Torre Annunziata, suo uomo al Torino e, dopo l'allontanamento di Pellé, suo punto fermo in Nazionale, sul quale farà affidamento anche questa sera per conquistare tre punti chiave nella corsa a Russia 2018. L'attaccante della Lazio giocherà accanto a Belotti nel 4-4-2, inutile girarci intorno. Altro che quattro attaccanti, altro che schieramento ultraoffensivo. Ventura a parole ci ha ingolosito, ha sbandierato il 4-2-4, la presenza di due centrocampisti come Candreva e di Bonaventura sugli esterni dice però altro. Ventura potrà sempre dire che "conta l'atteggiamento", ma non deve dimenticare che serve vincere, con tanti gol. Ecco perchè contro la nazionale al 183esimo posto della classifica Fifa ci aspettavamo scelte più spregiudicate. Magari con Insigne, Politano, Bernardeschi o Sansone, con gli ultimi due che salvo sorprese andranno in tribuna.

    ECCESSO DI RISPETTO - Con i due 'milanesi' sugli esterni Ventura si tutela, sceglie l'equilibrio. Una decisione che garantisce copertura, che va oltre il doveroso rispetto per il Liechtenstein. "La nostra tattica varierà anche in funzione della loro - ha detto ieri in conferenza stampa - Ora non è come venti anni fa, quando gli avversari cambiano atteggiamento tattico, devi prepararti". Non proprio una dichiarazione da leader, da ct di una Nazionale che ha vinto quattro volte il Mondiale. E' l'Italia che deve imporre il suo schema e il suo gioco, è il Liechtenstein che deve adattarsi. Non viceversa.

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