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Italia, tra malintesi e tensione: Ventura è nel pallone, ma ora è vietato sbagliare
Così come non lo è Ventura, che ieri non si è presentato sul campo, nella seduta di scarico degli Azzurri, e oggi è apparso molto teso. Che un allenatore abbia le sue idee e voglia difenderle fino alla fine è un pregio, ma è altrettanto vero che nel calcio si vive di risultati e di traguardi. Il ct dell'Italia, di una Nazionale che ha vinto quattro Mondiali, che rappresenta un Paese che trasuda calcio, che ha 60 milioni di allenatori, ha compiti e responsabilità come pochi allenatori nel nostro Paese. Deve capire le priorità, prima di tutto, deve curare la comunicazione (le dichiarazioni dopo Spagna-Italia, in quest'ottica, sono stato un autogol) e deve saper reggere la pressione. Sperimentare non è più un'opzione, l'Italia ha bisogno di certezze. Ventura deve dargliene in fretta o c'è il rischio di passare alla storia come il secondo allenatore, dopo Alfredo Foni, che non ha portato gli Azzurri alla fase finale di un Mondiale.