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Veneziamania: la storia dei sette veneziani all’Arechi di Salerno
Siamo sicuri che i sette tifosi oltre al calcio si siano goduti la città, il suo mare e le prelibatezze del posto. Tra mozzarelle e babà Salerno é piena di ottimo cibo. Inoltre le famose luminarie avranno accompagnato i sette eroi nella trasferta più pazza che abbiano mai fatto perché si era all’occorrenza che l’Asl di Salerno non avrebbe dato il consenso allo svolgimento del match per via dei tanti positivi calciatori della Salernitana. Un viaggio incredibile certificato dal regalo delle magliette da parte dei giocatori veneziani per i propri tifosi. Tanti chilometri per avere una maglietta, per stare vicino ai propri eroi. Una manifestazione di affetto incommensurabile e una voglia matta di calcio che purtroppo non c’é stato.
Non c’é stato perché la pandemia ha preso il sopravvento sul paese ma gli unici che pare non essersi accorti di ciò sono i signori della Lega. Si va avanti nonostante le squadre siano pieni zeppi di positivi, dai calciatori ai magazzinieri. Si va avanti perché non ci si può fermare. Il calendario (o il Dio Denaro) é più importante di tutto, anche di una pandemia. Questo é il messaggio che si é fatto passare purtroppo ed oggi l’amore per il calcio lo regalano quei sette tifosi che hanno speso soldi e tempo per seguire la propria squadra. C’è chi li chiama pazzi (per davvero) e chi in questa pazzia ci vede amore. Amore per il calcio, amore per lo sport, amore per Venezia e per il Venezia. Perché ieri hanno vinto solo loro: i sette veneziani presenti all’Arechi.