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    Veneziamania: con quel calcio d’angolo all’ultimo minuto tutti ci aspettavamo il suicidio a tempo scaduto

    Veneziamania: con quel calcio d’angolo all’ultimo minuto tutti ci aspettavamo il suicidio a tempo scaduto

    • Alessio D’Aco
    Siamo al minuto quarantanove del secondo tempo a Sant’Elena nel match tra Venezia e Udinese. Una partita dominata dagli ospiti si sta per concludere sull’1-1. In questo modo potremmo rosicchiare un punto al Cagliari e staccarci di un punto dal Genoa che ha preso quattro sberle dalla Lazio di Immobile e Sarri.

    Il minuto quarantanove é l’ultimo dei cinque di recupero e l’Udinese si appresta a battere un calcio d’angolo con Lazar. Ero al Penzo, in tribuna stampa, e i commenti più spietati erano: “Ecco che a ciapemo nel c..o” e così fu…ancora una volta, per la quinta volta in stagione, la quarta in casa prendiamo un gol a tempo scaduto con l’arbitro che ha già il fischietto alla bocca. Una rete quella di Becao che ci annega ulteriormente come se già non fossimo in una situazione stile Titanic. La beffa al’novantacinquesimo é scritta, é quasi matematica, é francamente aspettata. Nessuno si illudeva di pareggiare o vincere quella partita nonostante Henry fosse riuscito a riacciuffarla nel finale (ma non troppo) a quattro minuti dal termine. La beffa era dietro l’angolo e beffa é stata.

    Ed ora che fare? Nulla, continuare a lavorare, rimboccarci le maniche e ricominciare a sperare che una partita delle ultime venti (più o meno) ti esca bene. Ora si va a Firenze, a sfidare la squadra di Italiano che gioca il miglior calcio d’Italia e che ha appena espugnato il “Maradona” vanificando quasi definitivamente le speranze e i sogni del Napoli di Spalletti. Speriamo che i viola non vanifichino anche i nostri sogni e che si possa registrare una (questa si) inaspettata vittoria arancioneroverde.

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