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    Venezia, Nani: 'Porto gol e mentalità per restare in A. Alla Lazio non ho avuto chance, su Inzaghi...'

    Venezia, Nani: 'Porto gol e mentalità per restare in A. Alla Lazio non ho avuto chance, su Inzaghi...'

    Nani è stato il colpo ad effetto del Venezia a gennaio e a La Gazzetta dello Sport il portoghese svela le proprie ambizioni: "Perché ho scelto il Venezia? Per tornare a giocare ad alti livelli, ritrovare grandi sfide e rimettermi in gioco. E la Serie A è uno tra i campionati più belli e difficili. Quando ero alla Lazio, volevo dimostrare anche da voi le mie qualità ma non ho avuto le chance. Non sono più giovane, ma ho una gran voglia di lavorare. Sono qui per aiutare la squadra e sfruttare questo momento, bellissimo per me. Una sorta di rivincita? Diciamo più un’opportunità per farmi apprezzare in Italia. Alla Lazio mi sono sentito a casa, Roma è piaciuta alla mia famiglia, come adesso Venezia che tra l’altro non avevo mai visto prima, che mancanza! Alla Lazio con Simone Inzaghi avevo un buon rapporto, franco: mi considerava bravissimo ma era difficile per lui inserirmi e io ho risposto che non c’era problema, capivo che la squadra era già completa e affiatata. Si vedeva che Inzaghi era da top club, quello che sta facendo con l’Inter è una conferma".

    LOTTA SALVEZZA - "E' un'esperienza nuova. Questo è motivo di grande soddisfazione per me. Quando giochi per un obbiettivo è più bello, mi piace essere sotto pressione. Prima giocavo per restare davanti e non scendere, ora per scalare posizioni e non restare sul fondo. Questo mi dà una motivazione anche più intensa".

    LA SOLUZIONE PER GLI ATTACCANTI - "Avendo parecchia esperienza magari riesco a sfruttare di più le occasioni per mandare in gol i compagni. Non sono al meglio, lo so, ho saltato la preparazione, ma mi sento già più in forma. So che questa squadra ha bisogno di fare gol, e io sono qui per segnare e soprattutto far segnare i Okereke, Henry, Johnsen e altri. Un po’ di calcio l’ho visto, e dico che abbiamo ottimi giocatori".

    USA FUCINA DI TALENTI - "Stanno facendo un ottimo lavoro sui giovani. Il calcio è ancora molto fisico e poco tattico, ma in crescita. Busio in America era considerato un giovane di grande avvenire, in Italia può diventare un campione. Anche Tessman è un bel giocatore".

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