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    Velazquez-De Paul: come corre questa Udinese che parla spagnolo

    Velazquez-De Paul: come corre questa Udinese che parla spagnolo

    • Furio Zara
    Ci sono giocatori che sbocciano subito, altri che hanno bisogno di tempo. Ci sono ragazzi che devono capire in che contesto sono capitati, prima di far vedere di che pasta sono fatti. Prendete Rodrigo De Paul. Ha 24 anni, questo è il suo terzo anno a Udine. Ha giocato (molto, da titolare) per due stagioni, ma ha sempre dato l’idea di essere uno che viene invitato a cena e non sai mai dove farlo sedere. Quattro gol il primo anno, quattro anche il secondo. Ok, bene. Ma l’equivoco lo precedeva come un’ombra: in che ruolo gioca? Trequartista, esterno d’attacco, seconda punta. Ha fatto un po’ di tutto, ma senza molta continuità. Finché ha trovato - quest’anno - il suo posto nel mondo. L’ha fatto grazie allo spagnolo Velasquez, che ha trovato la password per fare di De Paul l’uomo decisivo della sua Udinese.

    Quattro gol finora, quattro gol sui cinque segnati dall’Udinese da questo inizio di campionato: quello (su rigore) che ha dato il la alla rimonta a Parma alla 1ª giornata, ha segnato il gol vittoria contro la Sampdoria (2ª giornata) e aveva sbloccato anche la sfida col Torino (4ª giornata). E oggi si è ripetuto, inventando letteralmente il gol che ha consegnato la vittoria all’Udinese al Bentegodi, contro un Chievo che comunque non ha demeritato: pallone ricevuto ai trenta metri, rapido controllo e botta imparabile, così, senza pensarci più di tanto. Detto che De Paul è il giocatore che più incide sulle sorti della sua squadra, va sottolineato come i bianconeri abbiano saputo costruire la vittoria. L’hanno fatto con una condotta di gara intelligente (sofferenza solo per i primi dieci minuti di gioco), guadagnando terreno col passare dei minuti, sfiorando in un paio di occasioni il gol con Pussetto (strepitosa la respinta di Sorrentino) e Fofana (traversa piena dopo una fulminea girata di sinistro); per poi gestire il vantaggio e segnare ancora, per il definitivo raddoppio, con Lasagna, che si è involato in contropiede e davanti a Sorrentino ha mantenuto la freddezza per il suo primo gol stagionale.

    Il Chievo si rammarica per la mira sballata di Stepinski e Rigoni e Giaccherini: a questo proposito vale la pena sottolineare la reattività di Scuffet, il portiere dell’Udinese che si sta riproponendo ad alti livelli dopo alcuni passaggi a vuoto. Il Chievo di D’Anna resta così desolatamente all’ultimo posto in classifica (-1). Negli ultimi sei campionati l’Udinese era partita meglio soltanto una volta, nel 2014-15, quando - con Stramaccioni allenatore - conquistò 12 punti nelle prime cinque giornate. Ma fu quella un’annata cominciata bene e finita male, con i friulani che alla fine si piazzarono sedicesimi. Complimenti a Julio Velasquez, classe 1981, il tecnico più giovane della serie A: l’avevamo tutti accolto con sospetto, l’intuizione dei Pozzo sembrava un azzardo, anche e non solo perché si tratta di un allenatore che - in Spagna - aveva lavorato solo a livello di Seconda Divisione. E invece, l’Udinese targata Spagna è salita ad 8 punti ed ha superato la soglia della diffidenza


    IL TABELLINO

    Chievo Verona-Udinese 0-2 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 31' s.t. De Paul, 45' s.t. Lasagna (U)

    Assist: 45' De Paul (U)

    Chievo (4-3-2-1): Sorrentino; Cacciatore, Tomovic, Bani (23' s.t. Rossettini), F. Barba; N. Rigoni, Radovanovic, Obi (39' s.t. Pellissier), Birsa (27' s.t. Leris), Giaccherini; Stepinski. All. D'Anna

    Udinese (4-1-4-1): Scuffet; Stryger Larsen, Troost-Ekong, Nuytinck, Samir; Behrami; Pussetto (17' s.t. Machis), Fofana, Mandragora (44' s.t. Barak), De Paul; Teodorczyk (18' s.t. Lasagna). All. Velazquez.

    Arbitro: Pairetto di Torino

    Ammoniti: 36' Behrami (U), 48' Giaccherini (CV)

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