Vecchioni sul derby: 'I doriani un mix tra Grillo e Aristotele; i genoani un po' di Montale e Govi'
Intervistato dal Secolo XIX alla vigilia del derby della Lanterna, il cantautore ha descritto a suo modo le due anime calcistiche della Superba: "Se penso al modo comico di comunicare, i sampdoriani somigliano a Grillo, aperto, subito comprensibile; i genoani a Govi, più serioso, pungente, nascosto. Nella poesia, i genoani sono Montale, chiusi nella loro pensosità ma con quei varchi che lui cerca nella vita, pur non trovando sempre il bandolo della matassa, come la bussola impazzita della Casa dei Doganieri. I sampdoriani sono più precisi, quasi classici, misurati come il linguaggio a strofe di Caproni, livornese di nascita ma che diceva: “mi sento genovese e voglioesserlo”. I sampdoriani somigliano alla riviera di Levante, più evidente, si nota subito; i genoani a quella di Ponente, segreta, immaginaria. Nel cielo i blucerchiati sono Saturno, elegante, luminoso; i rossoblù Urano, misterioso e solitario. Aristotele è sampdoriano, col suo concetto della vita ancorato alla realtà, i genoani sono più sognatori, idealisti quindi platonici. E la storia? I genoani hanno l’anima di Colombo, in parte Garibaldi, cercano cose anche introvabili; i sampdoriani sono di Mazzini e Paganini, sempre tifosi ma meno sognatori, più portati a programmare. Nella musica cito due liguri di adozione: lo stile di Paoli è sampdoriano, è il carpe diem, il tutto e subito, non crede nell’amore eterno ma va a prenderselo; Tenco è genoano, un po’ malinconico, aspetta che l’amore arrivi dal cielo. I genoani e sampdoriani che conosco sono così, ma tutti somigliano al mare anche se una delle due tifoserie, ma non dico chi, ha la barca più solida e l’altra un po’ traballante".