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    Vavro 'strega' Guardiola: l'intuizione di Tare, la Lazio e la nuova voglia di Italia

    Vavro 'strega' Guardiola: l'intuizione di Tare, la Lazio e la nuova voglia di Italia

    • Marco Demicheli
    Oltre dieci milioni di euro per un difensore centrale: l'investimento fatto dalla Lazio nel 2019 per acquistare Denis Vavro faceva intuire già come le aspettative per lo slovacco fossero molto alte. Forza fisica e capacità di impostare e far partire l'azione da dietro le sue qualità principali, che avevano fatto finire il nome del classe '96 sul taccuino degli scout di tutti i top club a livello europeo. In Serie A, però, Vavro non è riuscito ad ambientarsi: appena 21 partite per lui in biancoceleste e, dopo il prestito all'Huesca, il ritorno al Copenhagen per la metà di quanto pagato dalla Lazio, circa cinque milioni.

    GUARDIOLA 'STREGATO' - Un acquisto sbagliato, quindi? Non del tutto. L'esperienza italiana di Vavro non è stata indimenticabile, ma l'intuizione del direttore sportivo Igli Tare, che tanto aveva spinto per portarlo a Roma, era stata corretta. A confermarlo è anche la crescita che Denis ha avuto negli ultimi anni e la stagione da protagonista che sta vivendo in Danimarca. Prestazioni che hanno impressionato anche Pep Guardiola, allenatore del Manchester City avversario del Copenhagen negli ottavi di Champions League: "Vavro mi piace molto, fa dei lanci lunghi molto precisi ed è sempre molto calmo col pallone tra i piedi".

    LA VOGLIA DI ITALIA - Parole importanti, specie se dette da uno dei migliori allenatori della storia del calcio, che mettono la ciliegina su un'annata che Vavro ricorderà, visto che lo porterà anche a giocare l'Europeo in Germania con la sua Slovacchia. Questo non sarà però l'unico appuntamento importante dell'estate del classe '96: ci sarà infatti anche il mercato. Vavro ha voglia di rilanciarsi ad alti livelli e lavora per tornare in uno dei top campionati europei. L'Italia, nel suo cuore, ha ancora un posto centrale, così come la voglia di dimostrare di non essere stato una meteora, ma di poter fare la differenza anche in Serie A.

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