ANSA
Varriale, le donne in chat: 'È pazzo, va fermato prima che ammazzi qualcuna'
TESTIMONIANZE - "Quello è pazzo. Bisogna fermarlo prima che ammazzi qualcuna", si scrivevano. La seconda donna, che dichiara di essere stata picchiata, ha contattato la prima vittima a dicembre del 2021, raccontandole di essere finita al pronto soccorso del Gemelli: "Ha aggredito anche me. Ha detto che se lo denuncio mi ammazza"
SVILUPPI - La donna è stata ascoltata lunedì a Roma davanti al tribunale monocratico, raccontando proprio di aver contattato la prima vittima per dirle: ''So cosa hai passato, è successo anche a me''. All’udienza si è presentata a testimoniare contro di lui anche una donna pugliese con cui, ai tempi, Varriale aveva un rapporto e che, dunque, era concorrente in amore dell’altra, seppure a sua insaputa. “Insisteva tanto per raggiungermi e quando arrivò era sereno e sorridente, me lo ricordo bene. Ricordo che non aveva nessun segno sul volto, fece anche il bagno senza gli occhiali e lo avrei notato. Venni a sapere dai giornali che aveva picchiato una donna e mi allontanai da lui. Poi, quando ci riappacificammo, lui chiese di contattare un mio amico medico che era in Puglia con noi per farsi scrivere un falso certificato in cui doveva risultare che in quei giorni lui aveva una ferita a un occhio. Mi aveva cominciato a seguire sui social dopo che Varriale mi chiese di pubblicare una nostra foto assieme, che poi ho capito essere un modo per farla ingelosire. Dopo che lui mi diede lo schiaffo che mi fece finire in ospedale mi sentii istintivamente vicina a lei, capii cosa aveva provato e le scrissi mentre ero in ambulanza”, ha concluso.