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Van der Meyde: 'Ibra, che corse in macchina per Amsterdam! Adriano il più forte, Capello mi voleva alla Juve'
IL GOL ALL'OLIMPICO - "Se mi ricordo quella partita? Impossibile dimenticare, ero immarcabile (ride ancora). Marzo 2003, seconda fase a gironi. Io, Maxwell, Pienaar, Chivu, Van der Vaart, Ibra. Ci chiamavano i ragazzi terribili, sfrontati e forti. Bei tempi".
LE SPERANZE DELLA ROMA - "L’Ajax è favorito, può vincere l’Europa League. La sua miglior qualità è il gioco di posizione: i giocatori occupano tutto il campo e l’idea di base è quella di dominare il gioco. Tanti tocchi, pressing costante e palla agli esterni, imprevedibili, dribblomani e veloci. E nel 2005 sono stati vicino alla Roma, dopo l'Inter. Ho sfiorato anche la Juve. Mi voleva Capello, ma scelsi l'Everton".
SU IBRA - "A cosa penso? Alle famose corse in macchina per Amsterdam. Zlatan aveva una Mercedes, Mido una BMW. Ogni tanto prendevano le auto e si sfidavano ad alta velocità. Eravamo ragazzi…".
L'INTER - "Mi viene in mente Highbury. Quel gol indimenticabile contro l’Arsenal in Champions. Il mio punto più alto in nerazzurro. Seguo sempre l’Inter, spero vinca lo scudetto. Adriano il compagno più forte. A quei tempi era tra i migliori al mondo, e che sinistro. Ricordo allenamenti in cui diceva “ragazzi, la metto lì”. E ci riusciva. Un fenomeno assoluto, un po’ come Materazzi in difesa. Ogni tanto ancora ci sentiamo. Una volta gli feci un tunnel e non la prese bene".