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    Valencia, Piccini: 'L'Atalanta un errore. Mi hanno fatto sentire un invalido, sembrava volessero affondarmi'

    Valencia, Piccini: 'L'Atalanta un errore. Mi hanno fatto sentire un invalido, sembrava volessero affondarmi'

    Cristiano Piccini, difensore italiano del Valencia, ha rilasciato un'intervista al giornale spagnolo AS raccontando la convalescenza dal lungo infortunio alla rotula, che lo ha tenuto fuori dal campo per quasi due anni, la gioia immensa del gol contro l'Elche e  il suo futuro. Un passaggio lascia di stucco. Il classe '92 racconta dei sei mesi in prestito all'Atalanta, la scorsa stagione, dicendo: ​ "Andare lì è stato un mio errore. Loro hanno deciso di tesserarmi nonostante sapessero dei miei problemi fisici, poi mi hanno detto che avevano sbagliato a prendermi e che non ero ancora pronto. Mi facevano sentire come un invalido e come se il problema fossi io, anche se sapevano perfettamente in che condizioni ero arrivato".

    L'ex Fiorentina racconta: ​"Gasperini mi voleva anche se sapeva che ero fermo da un anno. Sono andato a Bergamo per i test fisici durati due giorni e lì hanno visto che mi mancava forza e c'erano altri problemi che ancora non avevo superato. Hanno comunque deciso di prendermi. La loro idea era darmi due mesi di adattamento prima di entrare in squadra. Dopo tre giorni il mio ginocchio si è iniziato a gonfiare e sono iniziati i loro dubbi". 

    Infine, Piccini conclude: ​"Ho giocato una partita per 60 minuti. Ero zoppo, non so nemmeno come ho potuto giocare. Ho giocato perché non c'era nessun altro. Poi è arrivato un momento in cui non mi sono nemmeno allenato con loro, ho lavorato con la seconda squadra. È stato un incubo. Avevo bisogno di aiuto e ho trovato tutto tranne l'aiuto. Sembrava che volessero affondarmi invece di aiutarmi. Ho chiesto di tornare a Valencia perché ero molto vicino a cadere in depressione".

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