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Gattuso si presenta: 'Valencia al livello di Milan e Napoli, serve pedalare. Mendes? Mai preso da lui' VIDEO
DIFFERENZA RETI - "Se io faccio 80-85 gol e ne subisco 50, ho differenza reti di +35. Se invece ne faccio 50 e ne subisco 50 siamo 0-0. A me piace un calcio in cui si comanda il gioco, palleggiare dal basso. Se subisco tanti gol devo farne almeno il 30-35% in più".
GATTUSO GIOCATORE VS ALLENATORE - "Basta vedere che calcio propongo e i miei dati. Se facciamo questo paragone c'è una differenza incredibile. Quando giocavo sudavo sempre la maglia, ero sempre a correre. Oggi invece vedo il calcio in maniera diversa. Mi piace che la squadra giochi, mi piacciono calciatori pensanti che sappiano fare molte".
PAUSA - "Quest'anno io non ho voluto lavorare perché non avevo la voglia giusta, la cattiveria giusta. E' stata una mia scelta. Prima del Valencia ho parlato con 7-8 squadre, ma sono qua perché sono consapevole che questo è un gran club. La mia storia dice una cosa: sono stato uno dei primi italiani ad andare a giocare in Inghilterra a 17 anni e mezzo, sono stato il primo campione del mondo a lavorare in situazioni complicate".
LIVELLO - "Al Napoli e al Milan è stato facile, bisogna tornare più indietro, quando allenavo Sion o Creta. Lì si che le situazioni erano difficili, ma qui no. Sono stato nella Ciutat Esportiva e ho visto che sono in un gran club, dove si può vivere bene. Bisogna cominciare dal senso di appartenenza. Suona bene: Napoli, Milan e il Valencia è collocato nella stessa fascia. E' una società di un fascino e una storia incredibili, anche se ora è in difficoltà. Dobbiamo pedalare, ma ne vale la pena".
MODULO - "Sicuramente giocheremo con una linea di difesa a quattro. Poi possiamo parlare di due centrocampisti o di tre centrocampisti, quindi 4-3-3 o 4-2-3-1. Ma l'importante è il gioco, è tenere la palla. Con molta professionalità proveremo a giocare il calcio che mi piace, quello che sto portando avanti e su cui sto lavorando da quattro anni".
MENDES - "Ho cominciato otto anni fa la mia carriera da allenatore. Nella mia vita non ho mai preso un calciatore di Jorge Mendes. Sono nel calcio da 27 anni e ho un rispetto incredibile per Mendes, un uomo di calcio e un amico. Ma non ho mai fatto un'operazione con lui, né al Milan né al Napoli. Poi se essere amico di Jorge Mendes e rispettare Jorge Mendes è un problema, il problema è vostro, non mio. Io non ho fatto nessuna trattativa con Mendes. Anzi, la prima persona con cui ho parlato quando si è saputo del Valencia è stato l'ex presidente Anil Murthy. Poi dopo io ho chiamato Mendes per dirglielo. Ma spero che se lui ha un calciatore funzionale possa aiutare me e il Valencia. Noi abbiamo bisogno di calciatori forti. Questo vale per Jorge Mendes come per tutti".
COLLOQUIO COL PRESIDENTE - "Il 29 maggio sono partito da Milano Malpensa per andare a Singapore con Anil Murthy. Poi il giorno dopo è uscita la notizia che si era dimesso. Non sono partito con Jorge Mendes, sono partito da solo. Jorge arrivò il giorno ancora seguente. Sono stato due giorni a parlare con il presidente Lim. Di tutto: del problema di Soler, di Guedes, di Gaya, delle soluzioni da trovare se questi calciatori andranno via. E ho trovato un presidente che già sapeva di questi problemi. Il mio punto di riferimento in questo momento sono due persone: il presidente Lim e il nostro direttore sportivo Corona. Poi è normale che sappiamo di dover fare tante cose. Ho trovato un presidente molto partecipe, che sapeva di cosa parlava, e penso che il tempo ci dirà quello che possiamo fare. Servono 5-6 rinforzi sul mercato"