Gabbiadini, adesso è il tuo momento: prenditi il Napoli e la Nazionale
Era il momento che aspettava da sempre. Ovviamente l'attaccante del Napoli Manolo Gabbiadini mai si è augurato il male di Higuain. Anzi, l'abbraccio a Udine per consolare il Pipita dice tutto. Ma con l'argentino fuori per ben quattro turni (in attesa di eventuali ricorsi) per il bergamasco arriva un'poccasione storica per dimostrare che anche con lui in campo si può fare bene.
ORA O MAI PIU' - Dovrà trovare gli stimoli giusti per dare il suo contributo. Si dovranno valutare anche le condizioni di Pepe Reina. Rimasto in panchina per un problema al gemelli, lo spagnolo ha lasciato spazio a Gabriel. Che tra i pali non è stato impeccabile. Anzi. Il numero uno azzurro è mancato anche dal punto di vista della presenza. Con lui in campo tutti giocano bene perché lui li indirizza. A partire da Koulibaly. Avrà una settimana per recuperare da questo problema. Sarri dovrà anche capire se Insigne dovrà giocare nuovamente titolare o meno. Gabbiadini si gioca il futuro in azzurro. Se in queste quattro partite dovesse segnare quanto ha fatto Higuain (la sua media è di una rete a partita o quasi) allora cambierebbero le prospettive, e Manolo non solo potrebbe rimanere nel Napoli ma anche candidarsi di nuovo per gli Europei.
SOGNO EUROPEO - Eppure Sarri ama tenerlo sulla graticola: non è detto che Gabbiadini giochi. Nel tridente anti-Verona ci sarebbe spazio per lui Callejon e Insigne, con lo spagnolo falso nueve. Una soluzione che mortificherebbe Gabbiadini, ma che in questi giorni gli farà da stimolo. Eppure è difficile vedere l'ex Sampdoria fuori. Sarri si attirerebbe le critiche di tutti, e va detto anche che Insigne è apparso sotto tono e quindi potrebbe tirare un po’ il fiato lasciando la corsia sinistra a El Kaddouri o Hamsik con Gabbiadini al posto di Higuain. Possibile un cambio modulo col 4-2-3-1 nel caso in cui Insigne rimanga fuori, ma vista l'assenza di Mertens è improbabile. Anche Ghoulam è molto stanco e lo si è visto ad Udine. Non ha mai preso Widmer. Strinic e lì che aspetta il suo momento. Certo è che non si possono fare troppe rivoluzioni. Il Verona sembra fragile ma se lo si mette in condizioni di far male non si tira indietro. Oggi, comunque, si riprende a lavorare poi si vedrà nel corso della settimana cosa cambiare per la formazione da schierare in campo al San Paolo.