Uruguay: favola Dutour, senza un avambraccio, gioca con Recoba
IN CAMPO SENZA PROTESI - Matias Dutour ha spiegato: "Nella vita nulla è impossibile e nessun sogno è irraggiungibile. Uso la protesi sin da bambino, mi permette di fare tutto e sentirmi come gli altri. All'inizio la usavo sempre, anche quando giocavo, perché non accettavo di essere diverso e mi vergognavo di mostrarmi a maniche corte davanti ai miei compagni. Beh, un giorno la protesi mi cadde mentre correvo e decisi di giocare senza. La scagliai via per la rabbia e, da quel momento, mi resi conto che potevo tranquillamente mostrarmi alla gente senza sentirmi diverso. Da allora gioco sempre senza protesi. Bisogna saper convivere con il destino che la vita ci riserva, accettarlo e cercare sempre di fare tutto il possibile per superare gli ostacoli".
RAZZISMO IN BRASILE - Restando in Sudamerica, arriva una punizione esemplare contro il razzismo. La commissione disciplinare del tribunale di giustizia sportiva ha escluso il Gremio dalla Copa do Brasil per gli isulti razzisti da parte di alcuni suoi tifosi nei confronti del portiere del Santos, Aranha, durante la gara d'andata degli ottavi di finale giocata settimana scorsa. Inoltre al club di Porto Alegre è stata inflitta una multa di 50 mila reais (17 mila euro), mentre alle persone riconosciute dalle telecamere ad offendere Aranha è stato vietato di entrare negli stadi per i prossimi 720 giorni.