Daniel Dal Zennaro
Uno shock economico e un nuovo scenario dopo la pandemia: i nuovi poveri
Sono state circa 450mila le richieste di aiuto causate da nuove forme di povertà alle Caritas delle grandi città, ma anche delle provincie italiane nel periodo primaverile. Spesso dietro a questi gridi d’aiuto non vi era una sola persona, ma un intero nucleo familiare.
Federica De Lauso, sociologa e ricercatrice sociale ha affermato: “Con la pandemia si è verificato un nuovo fenomeno, una sorta di diffusione della povertà di persone e famiglie che a inizio anno 2020 non sarebbero mai state considerate povere”.
Per far fronte alle povertà pregresse sono state stanziate misure emergenziali, come il reddito di emergenza. Tuttavia, quest’ultimo ha protetto efficacemente solo alcune fasce della popolazione, escludendone troppe. In questo modo, una conseguenza dell’effetto perverso scaturito da una scarsa chiarezza delle misure e delle procedure amministrative, è stata quella di aver generato una inevitabile frattura fra coloro che già godevano di protezione e assistenza pubblica e coloro che, invece, non avevano mai potuto usufruire prima di questa forma di sostegno. Un effetto domino irrevocabile.
Nell’ultimo anno coloro che si sono rivolti per la prima volta alle Caritas diocesane o altre associazioni sono passati dal 31 al 45 per cento della popolazione. Un notevole incremento, un’emergenza nell’emergenza che merita risposte. Per riuscire ad uscire da questa situazione di estrema crisi occorrerebbero strategie per il futuro attorno alle quali convergere risorse umane, stimolare interventi, progetti e proposte in modo da favorire un’economia più attenta ai principi etici e che, inoltre, sia in grado di tutelare la popolazione.
È chiaro che le disuguaglianze non si possono eliminare in modo definitivo, ma sicuramente si possono ridurre. Purtroppo la forbice tra ricchi e poveri, che si allarga sempre più a tutti i livelli, impone di dotarsi di strumenti per immaginare ed attuare scelte etiche e politiche conseguenti. Significa, quindi, trovare nuovi paradigmi per arginare questo problema emergente. Le povertà sono sempre nuove, come lo sono anche le sfide con le quali dobbiamo fare i conti.