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  • L'Università di Napoli e il convegno su arbitri e Var favorevoli alla Juve

    L'Università di Napoli e il convegno su arbitri e Var favorevoli alla Juve

    • Fernando Pernambuco
    Facciamo un indovinello. Chiamiamolo: “I tre convegni”. Bisogna capire quale dei tre è vero. Ecco i convegni: “Effetti della vespa vietnamita nel contrasto della piralide buxis ovvero salvaguardia e difesa delle buxacee nell’Italia, centrale, meridionale e insulare.” In sostanza: come difendere le piante di bosso dall’ attacco d’un pericoloso parassita, che le sta terminando. Partecipano noti genetisti, botanici, paesaggisti. Secondo convegno: “Terza età e vacanze. Proposta per un turismo solidale”. I promotori avanzano l’idea di adottare, per un periodo di vacanza, persone della terza età indigenti. Ne discutono medici, sociologi, membri dell’ A.N.C.I. (l’ Associazione Nazionale Comuni Italiani).
    Terzo Convegno: “ Calcio e diritto: il rispetto delle regole nell’ era del Var”. Un confronto “rigorosamente tecnico scientifico” su questioni di fondo che investono il calcio, in particolare sull’ ultimo campionato, che ha destato dubbi sulla propria regolarità nell’ opinione pubblica di fede non juventina. Si confrontano sul tema rettori universitari, giuristi, magistrati, professori, ex ministri.

    Confesso di aver sbagliato e non ho vinto il premio in palio. All’ amico che mi ha posto l’indovinello,  ho risposto: “Sicuramente, quello vero è il primo”. Non solo: lo speravo. Siccome sta succedendo alle piante di bosso ( che fra l’altro adornano i più bei giardini all’ italiana di antiche ville assai visitate) quello che accade ai secolari ulivi del Salento con la xylella, ossia una funesta distruzione, per non essere intervenuti in modo adeguato, stavolta speravo che si corresse ai ripari. Il convegno botanico sarebbe stato un importante appuntamento scientifico.
    Invece no. L’importante “appuntamento scientifico” (cito dalla presentazione) è il terzo, che si terrà venerdì prossimo nella sede d’una prestigiosa università partenopea, per discutere del libro a cura dell’eminente Professor Guido Clemente di San Luca, “Campionato di calcio e Stato di diritto”. 

    E’ un appuntamento importante, che prende le mosse da lontano, da questioni capitali,quale (cito testualmente dall’ invito, quindi chi scrive non è responsabile della punteggiatura) il fatto che” nell’poca della rivoluzione telematica e della conseguente alterazione della Politica, i principi dello stato di diritto sembrano condannati ad un pericoloso oblio. Il libro prova a rimettere il tema al centro dell’ attenzione attraverso una riflessione sul modo in cui si svolge il campionato di calcio. Il calcio è ben presente nell’ immaginario collettivo e per suo tramite si può riportare lo Stato di diritto al centro dell’attenzione più efficacemente che per le vie ortodosse(…). Il volume mette il fuoco dell’ attenzione sull’ultimo campionato, il cui esito ha destato nell’ opinione pubblica di fede non juventina più d’un dubbio in merito al suo regolare svolgimento. Gli autori del libro, tutti dichiaratamente tifosi del Napoli e delusi per la mancata vittoria, si confrontano in maniera rigorosamente tecnico-scientifica su alcune questioni di fondo che investono il contesto regolativo del ‘gioco più bello del mondo’. 

    Finalmente la scienza approda nel calcio, finalmente lo stato di diritto, a fronte di immani storture che martoriano il nostro presente, batte un colpo! Purtroppo il sottoscritto che dovrà presenziare alla presentazione d’un altro prezioso contributo calcistico (“Dribbling e coca”) dedicato a un calciatore immortale, non ci sarà. Non ci sarà nemmeno “Amnesty International” e di questo ce dogliamo sentitamente.
    Ci saranno però, nientemeno che 5 rettori di Università italiane, il magistrato Raffaele Cantone (Presidente dell’ Autorità Nazionale Anticorruzione), lo scrittore Maurizio de Giovanni, l’ex Ministro della Giustizia Filippo Patroni Griffi (Presidente del Consiglio di Stato) e poi noti giornalisti, tra cui Giorgia Cardinaletti e Pierluigi Pardo.

    Tutte persone ai massimi livelli nelle loro rispettive posizioni, per altro di elevata responsabilità istituzionale.  Tutte impegnate a dedicare buona parte del loro preziosissimo tempo a salvare la regolarità del campionato di calcio in corso.  Non solo! Lo spiega bene al “Mattino”, il Professor Clemente di San Luca.  L’ intento è inflessibilmente civile, rivolto alle giovani generazioni, che nutrono sfiducia nello Stato: “Gli studenti vedono che non c’è il rispetto delle regole neanche nel calcio e non hanno fiducia nelle istituzioni”.
    Garantito che dopo l’attenta lettura del volume “tecnico scientifico”, il vento cambierà e i nuovi italiani saranno cittadini esemplari (sempre che il Napoli vinca il Campionato).

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