Under 21: il miracolo di Gigi Di Biagio
Con la vittoria sulla nazionale di Cipro nel pomeriggio di ieri, l'Italia Under 21 si è guadagnata di diritto sul campo da gioco l'accesso ai playoff di qualificazione agli Europei Under 21 che si disputeranno fra il 4 e l'8 di ottobre e porteranno alla fase finale in Repubblica Ceca fra il 17 e il 30 giugno 2015. Una vittoria importantissima, perchè consentirà anche ai giovani azzurrini di poter contendersi un posto per prendere parte alla spedizione olimpica che si contenderà il titolo nelle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016.
PERCORSO AD OSTACOLI - Una qualificazione tutt'altro che scontata passata attraverso una crescita graduale dell'affiatamento fra i ragazzi e dell'adattamento ai nuovi dettami tattici del tecnico Gigi Di Biagio. Una formazione completamente rinnovata rispetto a quella precedentemente guidata da Devis Mangia alla finale degli Europei 2013. I soli Bardi e Bianchetti, scesi in campo nella sfida di ieri, infatti, erano presenti anche nella sfortunata finale persa 4-2 contro la Spagna. Un nuovo ciclo che ha avuto bisogno di tempo per diventare grande, con le sconfitte rimediate contro il Belgio in casa e contro la Serbia in trasferta che hanno rischiato seriamente di compromettere la qualificazione azzurra.
UN PAESE PER VECCHI - Quello messo in piedi di Gigi Di Biagio può essere considerato un vero e proprio miracolo. Se non bastassero i dati presentati dall'indagine di Deloitte sui massimi campionati europei, in cui emerge che in Italia l'età media è di 26,3 anni in cui spicca la presenza di un 53% di calciatori stranieri, analizzando le formazioni schierate dal tecnico federale nella sfida decisiva contro la Serbia, nessun giocatore proveniva da uno dei cosiddetti "top club" e uno, Battocchio arriva dalla Virtus Entella in Serie B. Nella prima giornata di campionato, inoltre, Belotti, Longo e Bianchetti hanno collezionato soltanto 37 minuti in tre con il capitano azzurro neanche sceso in campo.
CONFRONTO IMPARI - Un confronto completamente impari se paragonato a quello delle altre nazioni storicamente più vincenti in Europa. Quelle stesse formazioni che, poi, con un continuo ricambio generazionale riescono a mantenersi ad altissimi livelli anche nelle nazionali maggiori. E' il caso di Germania, Spagna, Francia e Olanda in cui, già a livello Under 21, si possono ammirare talenti lanciati non solo in prima squadra in pianta stabile, ma titolari anche in formazioni top a livello europeo. Laporte, Zouma, Thauvin, Bernat, Muniain, Deulofeu, Ginter, Leno, Hoffman, Van Ginkel, Boetius e Castaignos, sono solo alcuni dei giocatori che stanno già facendo le fortune di club impegnati costantemente nella lotta per il titolo o, addirittura nella corsa in Champions League. L'età media del campionato spagnolo (25,9 anni) tedesco (24,7 anni) e francese (24,9 anni) è un dato chiaro di come la tendenza italiana si in controtendenza rispetto al resto d'Europa. Aspettando che il nuovo presidente Carlo Tavecchio metta in pratica il suo programma elettorale, quello messo in atto da Luigi Di Biagio sembra sempre più un piccolo miracolo sportivo, in un'Italia che è allergica ai giovani.