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Under 19, il ct Corradi: 'Ci divertiamo a giocare. Pafundi? Cosa mi è piaciuto di lui oggi e perché l'ho tolto' VIDEO
OBIETTIVO RAGGIUNTO - "Qualificazione? Nelle altre due partite la parte migliore della prestazione era stato il risultato perché avevamo vinto e c’eravamo portati prima a tre e poi a sei punti. Oggi faccio fatica a dire che la parte migliore della partita sia stata il risultato perché credo che abbiamo dimostrato oggi di essere una squadra che sa stare in campo e che ha dei buoni concetti. Una squadra che sembra si diverta a giocare che è la cosa migliore che si possa avere da una squadra di un settore giovanile. Sono stra felice per loro, quando cerchi di insegnare qualcosa ai ragazzi e questi lo percepiscono e lo mettono in campo e gli riesce, ne escono rinforzati e quindi credo che questa sia una bella cosa”.
SQUADRA FUTURA - “Spero che a luglio riusciamo ad averli tutti perché, non essendo l'Europeo in data FIFA, c'è il caso che qualche squadra possa fare resistenza. Io confido nella grande collaborazione da parte dei club e poi credo che che la Federazione stia facendo un gran lavoro e sacrifici enormi. Già l'anno scorso eravamo gli unici ad aver portato per quattro anni consecutivi le U17 e 19 alle fasi finali e quest'anno siamo al quinto anno consecutivo, Siamo al cospetto di federazioni come quelle in Germania, Francia e Portogallo. Siamo sempre bravi a dire che gli altri sono più bravi di noi però ogni tanto bisognerebbe guardarsi in casa e vedere il buono che si sta facendo. Spero ci sia collaborazione da parte tutti e sono convinto che ci sarà. Adesso non li rivedremo fino a giugno, magari avremo forse qualche giorno per stare insieme e poi a luglio ci sarà l'Europeo”.
PERCORSO PER L'EUROPEO - “Obiettivo Europeo? C'è sempre stato ma di default credo che un tecnico federale abbia l'obbligo di pensar alla vittoria, costruendo un progetto e fondamenta talmente solide da poter poi ambire a vittorie come quella dell'Europeo. Sappiamo che non è semplice, ci proviamo ma c'è sempre stata una grande convinzione e lo dico che ormai un po' di esperienza ce l'ho ed è abbastanza fisiologico partire con qualche perplessità o con qualche problema. Poi strada facendo è normale scoprire nuovi giocatori, costruire insieme e poi dar vita a un progetto”.
AMEY - “In un torneo così corto, è difficile parlare di 11 titolari, già con le cinque sostituzioni nell'arco di 90 minuti diventano più di 11 i giocatori che concorrono al raggiungimento di un obiettivo. Magari per un difensore è un po' più complicato incidere, basti vedere come Sia sia entrato e abbia subito fatto goal. Alla fine sono entrati quasi tutti e l'esempio lo danno anche quelli che non giocano, questo significa che negli spogliatoi si respira un'aria costruttiva, fondamentale se si vuole raggiungere qualcosa di importante”.
PAFUNDI - “Ha bisogno di giocare. Quando gioca si mette a disposizione e oggi credo che più di altre volte ha fatto delle giocate - e non parlo in possesso del pallone perché a quelle siamo abituati - ha fatto delle cose senza palla, delle rincorse alle quali magari chi lo andava a vedere nel settore giovanile non era molto abituato. Se Simone mette tutto questo, oltre alla tecnica e c'ha questa voglia... Poi l'ammonizione l'ha presa per eccesso d'agonismo e quindi l'ho tolto perché poi i gialli ce li portiamo appresso. Poteva essere dannosa e quindi l'ho tolto subito anche per preservarlo perché, sul 4-0, un giocatore che inizia a fare tunnel e tacchi rischia magari di far innervosire i rivali. Chiamata di Spalletti per lui? Il mister è talmente lungimirante... l'ha dimostrato ultimamente con Calafiori che sta facendo bene in Serie A ed è andato con l'Under 21. Per stessa ammissione del mister, siamo tutti una grande famiglia e cerchiamo di portare a casa tutti gli obiettivi quindi sinceramente sono abbastanza sereno”