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    Da Balogun a Taremi, l'Inter sta per sciogliere il rebus centravanti. Così il club risponderà all'ultima domanda

    Da Balogun a Taremi, l'Inter sta per sciogliere il rebus centravanti. Così il club risponderà all'ultima domanda

    • Pasquale Guarro
    Quattro nomi per un solo posto a disposizione, con un margine d’errore che deve avvicinarsi il più possibile allo zero. Come quella storia del cacciatore che con un solo proiettile a disposizione deve liberarsi di due leoni, così per la punta che dovrà scegliere l’Inter. Bisogna armarsi di lucidità e sangue freddo. Anche perché per adesso le idee non convergono, anzi, le posizioni sono ancora le stesse: l’allenatore chiede un profilo maturo, la dirigenza, invece, prosegue con una visione più aziendalista, preferendo un giovane che possa rivelarsi top nel tempo. Ma nel frattempo a Inzaghi si chiede la seconda stella ed è comprensibile che l’allenatore se ne freghi altamente di cosa diventerà Balogun tra un anno o due.

    I 4 NOMI -  Tra le mani di Marotta e Ausilio è rimasto un quadrifoglio, un nome per ogni petalo: Balogun, Beto, Morata, Taremi. L’attaccante dell’Arsenal è quello che più spaventa il tecnico, che continua a giudicarlo come un azzardo, una scommessa. Beto piace più per le potenzialità che per quello che rappresenta oggi. Un investimento da sgrezzare, che la società non disprezza. Un po’ troppo contropiedista, dal punto di vista di Inzaghi. Anzi, un po’ troppo, solo contropiedista. Morata, continueremo a ripeterlo, è il preferito del tecnico. Sì, nonostante il rinnovo con l’Atletico, perché comunque la clausola rimane al suo posto e quindi tutto può ancora accadere. Ma guadagna uno sproposito e dalla società viene valutato come un investimento a perdere. Rimane Taremi, che sembrava molto vicino al Tottenham, ma ieri da viale della Liberazione si sono informati, arrivando alla conclusione che sul centravanti del Porto c’è ancora margine per lavorare. Insomma, così tanto vicino agli Spurs non è.

    IL COMPROMESSO - Taremi viene valutato dal Porto circa 30 milioni di euro, ma l’Inter ha la sensazione che l’operazione possa chiudersi anche tra i 25 e i 27 milioni di euro. E poi non guadagna tutti i soldi che invece guadagna Morata. Anzi, l’iraniano arriverebbe in Italia con il decreto crescita e per le casse del club questo sarebbe tutt’altro che un dettaglio. Anche dal punto di vista tecnico è ritenuto adeguato al progetto. Insomma, l’unico neo di Taremi è l’età, ma tutto sommato è lo stesso problema di Morata, che però guadagna anche di più. E allora ecco perché alla fine si potrebbe realmente convergere verso questo compromesso, anche se al momento in viale della Liberazione desiderano prendersi qualche altro giorno di riflessione. Giusto per tornare al discorso dei leoni e della pallottola. Non si può sbagliare, forse in questo momento nessuno dei 4 nomi rimasti è perfetto per l’Inter e ognuno, in base alla scelta, si assumerà delle responsabilità. Morata è quello più pronto di tutti, Taremi quello che intriga, Balogun la scelta probabilmente giusta per l’azienda e Beto un prospetto da sgrezzare. Ma la domanda a cui rispondere però è una: a Inzaghi si chiede lo scudetto o la valorizzazione di altri uomini da rivendere?

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