Una Fiorentina mundial, che allarga sempre più i propri confini
A fronte di un umore globale dei tifosi che deve crescere, con presenze nel ritiro gigliato di Moena che non sono da ‘tutto esaurito’ e con una campagna abbonamenti che viaggia a ritmi da Intercity e non da Freccia rossa, i dirigenti gigliati vicini ai fratelli Della Valle spiegano che la rosa a disposizione del tecnico di Vincenzo Montella, oltre ad essere extra strong a livello numerico, non avrebbe sfigurato neanche al Mondiale che si è chiuso ieri. In una sorta di 4-4-2, Neto, Tomovic, G.Rodriguez, Savic, Pasqual, Mati Fernandez, Borja Valero, Pizarro, Vargas, Mario Gomez e Giuseppe Rossi, non avrebbero sfigurato a Brasile 2014, senza contare che la Fiorentina ha avuto già come propri rappresentanti al mundial Aquilani, Rebic e Cuadrado, oltre a Basanta, prossimo alla firma del contratto con il club viola.
Ed anche a livello giovanile le presenze sono da prima fila visto che a comporre una squadra di Under 23 della Fiorentina si elencano tutti elementi rappresentanti delle proprie selezioni giovanili nazionali: Lezzerini, Piccini, Camporese, Hegazy, Alonso, Bakic, Capezzi, Petriccione, Octavio, Bernardeschi e Babacar. E così se il duo Pradè-Macia è impegnato a cedere al piu’ presto i cosidetti esuberi, e Montella giustamente chiede rinforzi di prima fascia, c’è massima tranquillità e determinazione nel quartier generale dei proprietari del club gigliato, con l’impegno a far crescere il club anche dal punto di vista economico finanziario, soprattutto per quanto riguarda il fatturato del merchandising e il marketing. Ecco perché la Fiorentina Primavera disputerà una tourneè in India, la prima squadra lo farà in Sudamerica, e perché stanno arrivando giocatori da zone del mondo in cui il calcio attualmente non è il primo sport, ma che sono in piena fase di espansione. Del resto la storia della famiglia Della Valle dimostra che una piccola azienda partita dalla provincia di Ascoli Piceno, oggi è leader dal Medio Oriente all’Oceania. E se quel modello ha funzionato per la vendita di scarpe, borse ed oggettistica di lusso, si sussurra dalla Fiorentina che ha Mario Cognigni come presidente esecutivo e mente di questo progetto di politica societaria, perché non dovrebbe avere riscontro anche nel gioco che si pratica undici contro undici rincorrendo un pallone?