1,10,100 panolade contro i disastri arbitrali. Juve, Del Piero deve giocare
La panolada di Parma è stata una protesta civile e giusta contro i torti arbitrali e contro il sistema incarnato dal loro presidente, Nicchi, che in queste settimane non ha mai ammesso quanto gravi siano state le cantonate della categoria e quanto ipocrita sia un'organizzazione che non chiede mai scusa e non riconosce mai i suoi errori.
Una, dieci, cento panolade: ben vengano se servono per far capire a quelli asserragliati dentro il Palazzo, quanto grande sia l'arrabbiatura dei tifosi che non sono mica scemi e sanno bene quanto necessaria sia la tecnologia per riguadagnare la regolarità di partite non più affidate al giudizio unico di chi spesso o non vede o non sente o tutte e due le cose.
Se mai ce ne fosse stato bisogno, ne abbiamo avuto una riprova anche stasera: Banti a Bologna e Rocchi a Parma non ne hanno azzeccata una. A Cesena, invece, la scomposta reazione di Almiron nei confronti di Comotto e la plateale caduta a terra di quest'ultimo, manco fosse stato travolto da un autotreno, hanno dato la misura del concorso di colpa di alcuni giocatori nel rendere il nostro torneo uno fra i più bulli del mondo.
La serie A ha recuperato tre partite importanti, nel mercoledì segnato dalla prova a due facce della Juve di fronte a un brillante Bologna esaltato dalle prodezze di Gillet. Fulminata da Di Vaio, la seconda in classifica ha faticato molto a recuperare il pareggio, tradita dall'eccesso di nervosismo di Conte, che è stato pure espulso nella ripresa, precedendo Bonucci. Per l'irriconoscibile ex barese periodo nero non finisce mai.
Angelo Alessio, il vice di Conte, ha preso il comando delle operazioni togliendo Vucinic, tornato finalmentre al gol, ma ancora una volta insufficiente e inserendo Giaccherini. Non si capisce che cosa abbia fatto di male Del Piero per non meritare manco una chance, soprattutto in un passaggio così delicato della stagione, quando la Juve ha bisogno di energie fresche e di iniezioni di classe. Il Capitano le possiede, ma gli vengono concessi solo manciate di minuti senza senso.
la Fiorentina ha sfiorato il colpo a Parma (Nastasic, 2 gol in quattro giorni), dove gli emiliani hanno giocato meglio e non meritavano di perdere. Tant'è vero che il migliore in campo è stato Boruc.Tartassata dagli arbitri, la formazione di Donadoni rischiava di scivolare a soli 4 punti dallo scatenato Lecce in rimonta. Giovinco le ha restituito almeno un pareggio, ma, sulla partita pesa la disastrosa direzione di gara di Rocchi che Braschi si ostina a rimandare in campo, nonostante l'orripilante stagione di cui è protagonista.
Il Cesena, invece, ha raggranellato un punto che gli serve a poco e, al contrario, mantiene in linea di volo il bel Catania di Montella, una delle realtà più interessanti di un campionato che, per i romagnoli, è diventato una via crucis senza fine.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com