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Coronavirus, l'allarme del preparatore: 'Impossibile programmare, calciatori attenti a due fattori. Gli infortunati...'
Come fare, dunque, per mantenersi se non in forma almeno in condizione? Lo abbiamo chiesto a David Chiodo, preparatore atletico professionista, con una grande esperienza in club calcistici di diverse categorie. Con lui abbiamo cominciato facendo i conti. "L’ultima squadra ad avere giocato una partita di 90 minuti è stata l’Atalanta in Champions League a Valencia. Le due ad avere fatto allenamento di rifinitura per ultime sono Inter e Roma che avrebbero dovuto giocare il giovedì in Europa League. L’ultima gara di campionato è stata Sassuolo-Brescia, la penultima Juventus-Inter. In pratica lo stop dell’attività varia dai dieci-dodici giorni per alcuni ai diciotto-diciannove di chi non ha recuperato e non doveva fare le coppe. E’ un periodo consistente, ma non lunghissimo".
Sì, ma adesso dobbiamo arrivare al 4 aprile.
"E sono altri 15 giorni durante i quali i calciatori devono avere due attenzioni basilari: la tonicità muscolare, la prima che si perde con la completa inattività, e l’alimentazione, non più sotto stretta osservanza di dietologi e cuochi del club".
Come si devono comportare?
"Il tono muscolare si conserva o in una piccola palestra adibita, se si ha la fortuna di averla in casa, oppure in un giardino. In caso contrario vanno bene anche esercizi da camera o le scale per fare gli squat".
I calciatori saranno seguiti a distanza?
"Certamente, in questo la tecnologia è fondamentale. Immagino videochiamate con i diversi preparatori atletici e penso anche con l’allenatore per la tattica. Lavori di gruppo con più calciatori collegati".
Per quanto riguarda l’alimentazione?
"Sono certo che tutti i giocatori se ne sono tornati alle loro case con menù personalizzati che rispetteranno alla lettera".
Dunque, secondo lei, non ci saranno problemi?
"Paradossalmente li possono avere gli infortunati. Se è vero infatti che questa lunga sosta ne favorisce il recupero senza perdere partite, è altrettanto vero che non possono lavorare a stretto contatto con fisioterapisti e riatletizzatori".
Poniamo che ai primi di aprile si torni effettivamente all’allenamento collettivo. Cosa succede?
"Si lavorerà sulle capacità aerobiche, per riprenderle non servono molti giorni".
Il punto non è cosa fare oggi per mantenersi in forma, ma cosa fare domani se la pausa si prolungherà.
"Purtroppo, con questa incertezza, non si può programmare nulla. Come dicono tutti si naviga a vista".