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Un po' Donnarumma, un po' Chilavert: ecco chi è Vanja Milinkovic-Savic
LE PARATE E LE PUNIZIONI ALLA CHILAVERT - Contro la Roma Milinkovic-Savic ha parato tutto ciò che poteva parare, anche qualcosa in più come il calcio di rigore a Dzeko. Solamente Schick nel finale è riuscito a batterlo, ma sulla conclusione dell'attaccante ceco l'estremo difensore granata non poteva farci nulla. Se nel turno precedente aveva dimostrato di saperci fare con i piedi - la splendida punizione alla Chilavert, calciata dai trenta metri contro il Carpi con il pallone che si è stampato sulla traversa, è ancora davanti agli occhi di tutti i tifosi granata - negli ottavi di finale ha dimostrato di essere bravo anche a utilizzare le mani: una dote, questa, ancora più importante per un portiere. D'altronde se persino una squadra come il Manchester United aveva provato ad acquistarlo, senza però riuscirci per via del passaporto serbo e delle regole restrittive che ci sono in Inghilterra per l'acquisto dei calciatori extracomunitari, un motivo ci sarà.
NON È SOLO IL "FRATELLO DI" - Il Torino ne ha ufficializzato l'acquisto lo scorso gennaio, prelevandolo dal Lechia Danzica per circa 3 milioni di euro e riuscendo a battere la concorrenza di Ajax e Benfica. Prima di arrivare in granata, Milinkovic-Savic si era messo luce con le nazionali giovanili della Serbia: nel 2015 ha vinto il Mondiale Under e lo scorsa estate è stato protagonista all'Europeo Under 21 (essendo un classe 1997 fa ancora parte della selezione giovanile della nazionale balcanica). È arrivato in serie A seguendo anche il consiglio del fratello Sergej e ora, attraverso le buone prestazione in Coppa Italia, sta cercando di togliersi di dosso la scomoda etichetta di “fratello di...”.