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Un girone con Ibra: tutti i numeri da urlo che hanno rivoluzionato il Milan. E il futuro...
UN GIRONE DOPO - Stasera i rossoneri ritrovano la Doria: a un girone di distanza, è tutto un altro Milan. Tutta un'altra Serie A, probabilmente, sconvolta dalla pandemia e protagonista nelle tarde notti d'estate. A comandare la scena c'è, ancora una volta, lui. Quell'Ibra che si presentò con un gol all'esordio da titolare a Cagliari e che sta terminando la stagione consegnando al Milan lo scudetto del post-Covid a braccetto con l'Atalanta. Certo, non ci stanchiamo di ripeterlo: i giudizi che ci sta regalando questo calcio vanno pesati e presi con le pinze, ma l'Ibra show è tanto evidente quanto le sue intenzioni. "Se fossi stato qui da subito, avremmo vinto lo scudetto. E se resto l'anno prossimo, lottiamo per il titolo". Frasi forti, dense di determinazione ed entusiasmo, per un uomo che, a 38 anni, vive ancora di adrenalina e passione. Gli stessi ingredienti che sembrano averlo convinto ad andare avanti, in un Milan che ha improvvisamente cambiato rotta e strategie per il futuro.
I NUMERI - Merito, senza dubbio, anche di Zlatan. I numeri, d'altro canto, parlano da soli: 19 gare dal suo arrivo, 16 giocate (14 da titolare) e 3 saltate per infortunio. Il computo recita 11 vittorie, 6 pareggi e 2 sole sconfitte, con 40 gol fatti e 21 subiti. Una media di 2,052 punti a partita, totalmente diversa da quella di 1,23 del periodo pre-Ibra, quando arrivarono 6 vittorie, 8 3 pareggi e 8 sconfitte in 17 partite, condite da 16 gol fatti e 24 subiti. Dati e statistiche che solo in parte raccontano l'impatto devastante di Ibrahimovic, in grado di esaltare tutti i compagni al suo fianco: da Rebic a Leao, da Calhanoglu a Saelemaekers, passando per Conti e Kessie. Lo sa bene Pioli, che (anche) così si è meritato la conferma e ora vota per lui. Ibra 'si sta solo scaldando': nel futuro c'è ancora il Milan. E nuovi, sorprendenti, numeri da scrivere.