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Il Genoa è brutto ma fortunato e ora può salvarsi. Il Lecce ha un piede e mezzo in serie B
LE VARIAZIONI - Il Genoa è stato accompagnato fino al Ferraris da un cordone di tifosi rossoblu, i sostenitori ospiti si erano radunati in diverse unità per salutare il Lecce al momento della partenza della Puglia. Manifestazioni d'affetto da serie A per una partita che vale più dei canonici tre punti della posta in palio. Davide Nicola cambia assetto rispetto alla figuraccia rimediata contro il Torino: da 3-4-3 a 4-4-2 con Masiello esterno destro basso e Iago Falque sulla linea dei centrocampisti. Dentro anche tutta l'esperienza di Sturaro, Pandev e Criscito con Pinamonti lasciato a sorpresa in panchina in favore di Sanabria. Fabio Liverani torna nello stadio dove vinse un derby( con tanto di corsa sotto la Nord memorabile) e vara una formazione votata all'attacco: Saponara e Farias a sostegno di Babacar, con Mancosu e Barak mezzali con spiccate caratteristiche offensive.
LECCE GIOCA CON CORAGGIO, IL GENOA PASSA - Come era lecito aspettarsi, la tensione per una gara così importante è stata altissima già al momento dell'entrata in campo. Le due panchine sempre in piedi ad ogni episodio dubbio, le due squadre in campo a lottare su ogni porzione di campo. Il Lecce non si è snaturato e ha preso il comando delle operazioni sin dalle prime battute, il Genoa si è messo lì compatto pronto a sfruttare le debolezze difensive degli avversari. Al 3' le prime, vibranti, proteste di Saponara e compagni: Barak trova la verticale per Babacar che viene sbilanciato da Zapata. L'attaccante senegalese chiede il rosso per una chiara occasione da gol ma Doveri non è dello stesso avviso e lascia correre. Alla prima occasione passa il Genoa: azione tambureggiante al limite dell'area avviata da Masiello, rifinita da Pandev per Sanabria che con il collo del piede fulmina Gabriel per il suo quarto centro stagionale. L'ex Betis era a digiuno dal 15 febbraio nella larga vittoria ottenuta dal Grifone in casa del Bologna. I salentini non si danno per vinti e attaccano a pieno organico sfruttando le catene laterali. E' Barak l'uomo più pericoloso: il centrocampista ceco va a un soffio dal gol del pari con un bel colpo di testa su ottimo suggerimento di Mancosu. Al 13' Sturaro non ce la fa e lascia il campo a Barreca per un fastidio muscolare. Al 32' anche il Lecce è costretto a una rinuncia pesante: fuori l'infortunato Babacar, dentro un Lapadula non al 100% della forma. I ragazzi di Liverani costringono il Genoa e reclamano la concessione di un calcio di rigore per una spinta di Barreca ai danni dell'ex Saponara. Doveri concede, con l'ausilio del Var, la massima punizione agli ospiti al 45' per il fallo commesso da Perin su Lapadula. Mancosu chiede ai compagni di calciarlo ma l'esito è terrificante: palla spedita in tribuna per un'esecuzione fotocopia rispetto a quella già vista contro la Lazio.
LA RIPRESA - Sanabria resta negli spogliatoi all'intervallo, al suo posto dentro Pinamonti. Il Lecce, non curante dell'errore dal dischetto di Mancosu a fine primo tempo, attacca a testa bassa e in dieci minuti crea ben tre occasioni potenziali da gol con due stacchi di testa di Barak che terminano di poco lato e uno di Lapadula. Nicola fiuta il grande pericolo e opera un nuovo cambio conservativo richiamando in panchina un giocatore molto offensivo come Iago Falque per uno difensivo come Jagiello. Il calcio è veramente micidiale perché il Lecce trova il meritato pareggio al 15' con un cross sbagliato proprio da Mancosu che inganna Perin sul palo più lontano, E' il dodicesimo centro in campionato per il calciatore sardo sempre più capocannoniere dei giallorossi. Il Genoa è come un pugile chiuso all'angolo ma il montante ricevuto ha l'effetto di svegliare i liguri: Schone sale in cattedra e impensierisce Gabriel con due conclusioni dalla distanza tra il 17 e il 21'. Una partita nella partita è quella tra Barak e Perin con l'ex Udinese che si inserisce sempre bene ma è troppo sprecone come quando al 23' non riesce a capitalizzare in rete uno splendido cross dalla destra di Donati. La paura inizia a farla da padrona, tanti errori da ambo le parti. La dea bendata però sorride al Genoa che a nove minuti dalla fine trova un gol rocambolesco: Saponara perde un pallone velenoso al limite dell'area di rigore, Pinamonti serve Jagiello che apre il compasso ma centra il palo con la sfera che sbatte sulla schiena di Gabriel è termina in rete. Tutta la panchina del Grifone entra in campo per esultare una rete che può valere la salvezza.
LECCE NEI GUAI, PREZIOSI ESULTA - Gioca un calcio ben organizzato, segna tanto ma concede moltissimo: il Lecce ha un piede e mezzo in serie B. Il calendario da qui alla fine sarebbe anche abbordabile perché i giallorossi si scontreranno con Brescia, Bologna, Udinese e chiuderanno la stagione al Via del Mare contro il Parma ma sono 5 i punti da recuperare al Genoa che è in vantaggio negli scontri diretti. Il presidente Preziosi può tirare un sospiro di sollievo perché quello di stasera può essere lo strappo decisivo. Poi arriverà il momento delle riflessioni perché questa è stata l'ennesima stagione sofferta, contestata dai tifosi e con troppe rivoluzioni tecniche che di certo non danno l'idea di un vero e proprio progetto a lungo termine.
IL TABELLINO
GENOA-LECCE 2-1 (p.t. 1-0)
Marcatori: 8' pt Sanabria (G); 15’ st Mancosu (L), 36' st aut. Gabriel (G).
Assist: 8’ pt Pandev (G);
GENOA (4-4-2): Perin; Masiello, Romero, Zapata, Criscito; Iago Falque (9’ st Jagiello), Lerager, Schone, Sturaro (14’ pt Barreca; 45’ st Goldaniga); Pandev (45’ st Favilli); Sanabria (1’ st Pinamonti). All. D. Nicola.
LECCE (4-2-3-1): Gabriel; Donati, Lucioni, Paz, Dell’Orco; M. Mancosu, Petriccione (38' st Falco), Barak; Saponara, Farias; Babacar (32’ pt Lapadula). All. F. Liverani.
Arbitro: D. Doveri di Roma.
Ammoniti: 15’ pt Lerager (G), 35’ pt Petriccione (L), 44’ pt Saponara (L); 7’ st Lucioni (L), 19’ st Romero (G), 31’ st Liverani (all. Lecce)
Note: al 47’ pt Mancosu (L) calcia alto un rigore.