Un cappuccino con Sconcerti: plusvalenze, fuga dalla malattia perché i malati sono troppi
Nessuno può stabilire per legge il prezzo di un giocatore, ma quanto quel prezzo sia vicino o lontano dalla realtà, questo sì, è largamente provabile. In questo procedimento la maggior parte dei giocatori sotto osservazione non erano Pjanic o Arthur, sui cui giocare con valutazioni a piacere. All’ottanta per cento erano ragazzi che giocavano in serie C. Quelli hanno valutazioni molto più decifrabili. Non è possibile valgano dai quattro ai dieci milioni, perché un’intera società di C vale spesso meno.
Ci si è nascosti dietro un principio per non affrontare la malattia perché è una malattia di troppi. Ma è vergognoso che la giustizia del calcio, cioè molto specifica, non sappia dare un valore a un dipendente del calcio. Trovino loro un giocatore di C che costi quello stabilito da una qualunque plusvalenza sotto esame. Hanno mai chiesto al mercato, ai loro specialisti? O hanno fatto una filosofia da diritto di quartiere?