Un cappuccino con Sconcerti: noi prendiamo il Covid come se fosse calcio, conta la volontà dei tifosi
Noi prendiamo il Covid come se fosse calcio. Non conta cosa serve, conta la volontà dei tifosi. Non voglio obblighi e così nascono i no vax. Capisco che la libertà sta nel fare le cose necessarie per tutti, quindi sono vaccinabile. Ci sono alternative, come per esempio quella inglese. Hanno quaranta mila positivi al giorno ma l’accettano, pagano con le malattie degli altri la loro libertà. Alla base c’è il concetto che il virus è ormai endemico, ci dobbiamo convivere. La soluzione è viverci in silenzio. C’è un prezzo da pagare e lo paghiamo, non ci lamentiamo, non chiudiamo, accettiamo.
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Viviamo nel rischio di una malattia che può uccidere, ma lo fa raramente, come molte altre malattie che conosciamo. Non c’entra niente con il vaccino, ma è un modo diverso di accettare la malattia, una normalizzazione di abitudini, capire che morire è un’evenienza quotidiana. Ma nel calcio siamo talmente sciocchi che abbiamo inventato la moviola e poi la moviola della moviola. Come potremmo essere d’accordo oggi sul modo di esistere? Giochiamo col mondo a chi guarisce prima ma non guarisce nessuno. Così stiamo già cercando il modo di dare la colpa all’arbitro.
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Viviamo nel rischio di una malattia che può uccidere, ma lo fa raramente, come molte altre malattie che conosciamo. Non c’entra niente con il vaccino, ma è un modo diverso di accettare la malattia, una normalizzazione di abitudini, capire che morire è un’evenienza quotidiana. Ma nel calcio siamo talmente sciocchi che abbiamo inventato la moviola e poi la moviola della moviola. Come potremmo essere d’accordo oggi sul modo di esistere? Giochiamo col mondo a chi guarisce prima ma non guarisce nessuno. Così stiamo già cercando il modo di dare la colpa all’arbitro.