Un cappuccino con Sconcerti: nessuno ha il dovere di vincere, nemmeno la mia Italia
Mario Sconcerti
L’Italia a Palermo oggi contro la Macedonia si dice non possa fallire. Sono strani questi obblighi del calcio. Quattro anni fa non potevamo fallire contro la Svezia, dieci giorni fa la Juve non poteva fallire contro il Villarreal. E’ successo tutto e tutto abbiamo affrontato, senza che nella nostra vita ci siano state conseguenze serie. Io sono per l’Italia perché è il mio paese, ma credo che il potere dei tifosi abbia un limite. Ognuno di noi può spingere fino a un certo punto di fatica, poi tocca alla squadra venire incontro a noi. Non è mai il calcio il caso per cui diventare apocalittici. Viva l’Italia se vince e viva l’Italia se non vince. Ascolta "Nessuno ha il dovere di vincere, nemmeno la mia Italia" su Spreaker.
Lo sport non è democratico, ma io sì, almeno penso. Quindi vinca il migliore Questi doveri di vincere mi sembrano estremi in un periodo in cui siamo tutti stanchi di estremismo. Spero l’Italia confermi la sua diversità ed elimini la Macedonia. Non lo facesse, resterei per l’Italia perché è casa mia e rispetterei ancora di più la Macedonia. Sono i doveri che mi stancano. Non ne ho contro la Macedonia. Spero solo sia calcio normale in tempi già molto diversi.