Un cappuccino con Sconcerti: la Juve e la Consob, il vero significato dell'indagine sulle plusvalenze
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L’artificio comune è che la valutazione di un giocatore non è matematica, è un’opinione, quindi in opinione si trasformano anche le cifre da mettere a bilancio, cioè un parere che diventa soldi. E’ giusto che ci sia un parere autorevole non sulla Juve, ma su tutto questo tipo di mercato di cui adesso si è capita la leggerezza. Non è infatti tutto gratis. Negli anni di contratto con un giocatore, la società paga tasse patrimoniali sul valore che lei stessa ha dato al giocatore. Quindi da una parte prende e da un’altra restituisce. In sostanza le plusvalenze non sono puramente furbate, sono mosse di forte disagio. Infatti la Juve in un anno è passata da 172 milioni a 45. Perché avrebbe dovuto se era tutto normale?