Un cappuccino con Sconcerti: il calcio è come un regime totalitario, l'informazione è un male
Che pensereste di un capo di partito, di un primo ministro, di una nazione che non accettasse domande, che limitasse ai suoi cittadini l’accesso ai mezzi di comunicazione, che scegliesse lei i temi che saranno rivolti e si annotasse il modo con cui voi scrivete archiviando poi tutto in dossier personali? E’ esattamente quello che succede nel calcio.
E ai giornalisti basta essere portati dentro l’alveare, non interessa la qualità del miele. La domanda è: perché deve andare così? E’ democratico, è civile? E’ ancora ammissibile e per quanto? Succede così nei regimi totalitari, non c’è libertà di rapporto. Così nel calcio è passato il concetto che l’informazione è un Male. E la comunicazione accetta la propria morte.