Un cappuccino con Sconcerti: Milan e Roma, gli americani preferiscono costruire stadi che acquistare calciatori
Mario Sconcerti
Si discute molto sulle cessioni importanti che stanno maturando: Skriniar, De Ligt, Zaniolo, Koulibaly tra i primi. Si discute di cifre, ma discute anche la gente. Leggo nei messaggi a questo sito parole molto diverse tra chi vorrebbe restassero e chi non ne può più di stare sulla corda. Credo sia sbagliata la domanda. Il problema non è scegliere di vendere o meno, il problema è la necessità di vendere che oggi hanno tutti. Nessuno la fa volentieri, ma i tempi sono cambiati, ormai è necessario farlo. E quelli che non si riescono a vendere diventano pesi immensi. La lentezza delle trattative è il modo nuovo di far capire a tutti l'importanza dei soldi.
I proprietari americani non hanno mai fretta di acquistare un giocatore perché sono soldi messi al vento, non hanno una produttività certa. Gli americani preferiscono costruire stadi. Ad aprile si diceva già che il Milan avesse un accordo per Renato Sanches del Lille. Sono passate due settimane da quando Paolo Maldini è di nuovo operativo e non è ancora successo niente. Zaniolo una volta è preso e il giorno dopo resta solo un accordo col giocatore. Se anche la gente ha imparato ad avere pazienza, forse il calcio sta diventando una cosa seria.