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    Un cappuccino con Sconcerti: da Mourinho a Mancini, tutte le contraddizioni che inseguono Zaniolo. Ma perché gioca Zerbin?

    Un cappuccino con Sconcerti: da Mourinho a Mancini, tutte le contraddizioni che inseguono Zaniolo. Ma perché gioca Zerbin?

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Cos'è quest'insieme di contraddizioni che insegue Zaniolo? Mancini che prima lo scopre e poi lo tiene a casa ora che ala destra potrebbe giocare Zerbin, un quasi esordienete del Napoli. Lo stesso Mourinho che con lui festeggia, si adombra, lo aspetta, lo rilancia. E' faticoso il calcio di Zaniolo, pieno di infortuni duri, quasi definitivi. Ma è faticoso anche stargli dietro con attenzione. Perché? C'è qualcosa di lui che fugge, forse più i particolari che le cose importanti, ma c'è qualcosa di lui che irrita gli altri. Una specie di esagerazione permanente che sul campo si intravede, ma non è manifesta. 

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    Zaniolo non ha un gioco fine, è un regolatore di foreste, va avanti abbattendo avversari, quindi dà e prende, con insistenza e sufficiente pazienza. Il suo mistero deve essere qualcosa di più semplice, come cercasse di stupire se stesso con un'epica qualunque, accumulare esperienze per vedere dall’alto la vita impallidire davanti all’impresa. Ma è la cosa che lo frena, l'ostacolo fra lui e il calcio degli altri. Spero se ne sappia un po' di più, così è troppo strano: perché Zaniolo deve stare a guardare Zerbin gratuitamente? Sia pagato almeno il prezzo di una spiegazione. 
     

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