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  • Un cappuccino con Sconcerti: CR7 non ama raccontarsi, ma stavolta ha sentito il bisogno di parlare del suo dolore

    Un cappuccino con Sconcerti: CR7 non ama raccontarsi, ma stavolta ha sentito il bisogno di parlare del suo dolore

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Sono rimasto molto colpito dal dolore di Cristiano Ronaldo per la morte del suo piccolo bambino in sala parto. Per la necessità che ha avuto di comunicarlo, per come ha parlato a tutti del suo dolore. Gli è morto un figlio che ha appena fatto tempo a conoscere, non lo vedrà crescere, non potrà davvero sapere mai chi fosse. Cristiano Ronaldo non è uno che ama parlare di sé, ha tanti legami con gli sponsor, ma sono tutti doveri. Mai vita vera, questa lo era. E anche uno come lui ha sentito il bisogno di parlarne con gli altri. Non un elogio, aveva bisogno di farlo.

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    E' la constatazione di una normalità molto privata, che vive anche in una persona che ha fatto del distacco e della solitudine la propria differenza. Ma arriva il momento in cui confessarsi aiuta ad andare avanti. Cristiano Ronaldo ha accolto la sua occasione, con un dolore evidente, ma fermo. Uno stile composto che non voleva nascondere niente della propria inquietudine. Giuseppe Ungaretti diceva che potrai essere un uomo quando avrai molto amato e molto sofferto. Oggi Cristiano è stato esattamente uomo. 

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