Un cappuccino con Sconcerti: Conte, se il comandante scappa con i soldi non può passare da eroe. E non è un uomo verticale
Conte rompe il suo contratto con l’Inter e per farlo viene anche pagato, con lo stesso ingaggio di Mourinho alla Roma. La sua giustificazione è che un top coach può solo cercare di vincere, non sono previsti incidenti di percorso. Nemmeno per un minuto Conte ha pensato che andandosene violava lui un contratto. Nemmeno per un minuto ha sospettato che se accetti tre anni di contratto, devi anche accettare la sorte di quei tre anni. Se vuoi i tuoi soldi devi rimanere dove sei. Se te ne vai, lo fai indignato e solitario, non con sette milioni e mezzo netti pagati dai cattivi padroni da cui fuggi. Sei il comandante, se scappi per primo non puoi passare da eroe. Se prendi anche i soldi per fuggire, perdi qualunque diritto di intervenire sulla vicenda. Vedrete che non avremo una spiegazione chiara da Conte sull’Inter. Quando partono i soldi, scattano i vincoli di segretezza. Una segretezza che in questo caso deve coprire un ragionamento complesso: se l’Inter si indebolisce, io ho diritto al pagamento di un danno molto prima che il danno avvenga. Adoro queste storie, ma se trattano il prezzo, non venitemi a dire che sono uomini verticali.
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