Un anno di Milan per Donnarumma: il fattore Raiola e le incognite sul futuro
(ENGLISH VERSION)
Dal Sassuolo al Sassuolo. Il cerchio si chiude per Gianluigi Donnarumma, passato in un anno dal ruolo di promessa in rampa di lancio a certezza del Milan di oggi e del futuro a soli 17 anni. La favola di quello che in molti considerano l'erede naturale di Buffon iniziò il 25 ottobre 2015, quando l'allora tecnico rossonero Mihajlovic bocciò definitivamente Diego Lopez per promuovere titolare un ragazzino (solo a livello anagrafico) di 16 anni e di quasi 2 metri di statura. Un esordio da record (secondo portiere più giovane a debuttare in Serie A, primo in assoluto dal primo minuto), macchiato soltanto dall'imprecisione in occasione del gol su punizione di Berardi, ma che non tarperà le ali all'ascesa dell'enfant prodige rossonero.
POPOLARE COME BACCA - In circa 365 giorni, Donnarumma ha stabilito altri primati di precocità (più giovane titolare di sempre nel derby di Milano, primo minorenne a parare un rigore in Serie A, più giovane debuttante con la maglia dell'Under 21 e portiere più giovane a debuttare con la Nazionale maggiore) ma ha soprattutto confermato, a suon di grandi prestazioni e di esibizioni di una maturità e di una personalità fuori dal comune, di essere già una delle stelle del nostro calcio. Di questa versione dimessa del Milan attuale è uno dei volti più riconosciuti anche a livello internazionale, alla pari del cannoniere Carlos Bacca.
NUBI SUL FUTURO - Certezza del presente già lo è, per il futuro qualche nube permane. Il suo potente procuratore, Mino Raiola, aveva raggiunto l'intesa per il primo contratto da professionista fino a giugno 2019 a circa 2 milioni di euro all'anno ma, a fronte dell'interesse mostrato da diversi top club stranieri, ha già lanciato segnali di voler alzare la posta, una questione che dovrà essere presto analizzata dai dirigenti del Milan in entrata (l'ad Fassone e il ds Mirabelli), una volta che sarà divenuto realtà il passaggio di proprietà del club da Silvio Berlusconi alla cordata cinese.
Dal Sassuolo al Sassuolo. Il cerchio si chiude per Gianluigi Donnarumma, passato in un anno dal ruolo di promessa in rampa di lancio a certezza del Milan di oggi e del futuro a soli 17 anni. La favola di quello che in molti considerano l'erede naturale di Buffon iniziò il 25 ottobre 2015, quando l'allora tecnico rossonero Mihajlovic bocciò definitivamente Diego Lopez per promuovere titolare un ragazzino (solo a livello anagrafico) di 16 anni e di quasi 2 metri di statura. Un esordio da record (secondo portiere più giovane a debuttare in Serie A, primo in assoluto dal primo minuto), macchiato soltanto dall'imprecisione in occasione del gol su punizione di Berardi, ma che non tarperà le ali all'ascesa dell'enfant prodige rossonero.
POPOLARE COME BACCA - In circa 365 giorni, Donnarumma ha stabilito altri primati di precocità (più giovane titolare di sempre nel derby di Milano, primo minorenne a parare un rigore in Serie A, più giovane debuttante con la maglia dell'Under 21 e portiere più giovane a debuttare con la Nazionale maggiore) ma ha soprattutto confermato, a suon di grandi prestazioni e di esibizioni di una maturità e di una personalità fuori dal comune, di essere già una delle stelle del nostro calcio. Di questa versione dimessa del Milan attuale è uno dei volti più riconosciuti anche a livello internazionale, alla pari del cannoniere Carlos Bacca.
NUBI SUL FUTURO - Certezza del presente già lo è, per il futuro qualche nube permane. Il suo potente procuratore, Mino Raiola, aveva raggiunto l'intesa per il primo contratto da professionista fino a giugno 2019 a circa 2 milioni di euro all'anno ma, a fronte dell'interesse mostrato da diversi top club stranieri, ha già lanciato segnali di voler alzare la posta, una questione che dovrà essere presto analizzata dai dirigenti del Milan in entrata (l'ad Fassone e il ds Mirabelli), una volta che sarà divenuto realtà il passaggio di proprietà del club da Silvio Berlusconi alla cordata cinese.