Un 10 maledetto per il Toro:| Barreto contro il tabù
Quel numero 10 pesa ora sulle spalle di Vitor Barreto. Sono passati gli anni e sono passati tanti giocatori al Torino con quel numero scritto sulla schiena. Chi ha indossato quella maglia è stato spesso colpito da una maledizione, soprattutto in era Cairo. Dal 2000/06 ad oggi chi ha scelto il numero 10 è sempre andato incontro a qualche problematica, di ambientamento, interazione con la tifoseria o anche solo di rendimento.
Il primo '10' della gestione Cairo era stato Claudio Ferrarese, esterno caduto nell'anonimato dopo qualche prestazione a dir poco altalenante. L'anno successivo quel numero è poi passato sulle spalle di Alessandro Rosina, che lo ha tenuto fino al giorno della sua partenza, nel giugno del 2009, dopo la retrocessione in Serie B del Toro e in seguito anche ad una forte contestazione della piazza (o comunque di gran parte) nei suoi confronti. Successivamente il numero 10 è passato a David Di Michele: rendimento ai minimi storici, accuse di combine e presunti schiaffi presi - in un ristorante - nel giorno del suo compleanno. L'addio a Di Michele ha fatto così passare sulle spalle di Antimo Iunco quel numero sfortunato: contrattempi fisici e incostanza l'hanno caratterizzato nella stagione 2009-10, terminata con un mancato riscatto della sua comproprietà per una firma (di Cairo) mancante all'interno della busta apposita.
Ecco allora che ci avviciniamo ai giorni più attuali. Con Ventura allenatore il numero dieci è Alessandro Sgrigna, discreto protagonista in Serie B, ma sfortunato comprimario nel massimo campionato: la sua stagione in granata termina in anticipo con il suo passaggio al Verona. Da oggi l'eredità passa a Vitor Barreto, che vuole riscattarsi: per farlo, tuttavia, dovrà sfatare anche questo tabù, legato a un numero di maglia maledetto.