Ultrà morto in scontri Inter-Napoli: chi era Daniele Belardinelli, aveva 2 Daspo
Sposato con due figli e socio di una ditta di pavimentisti e piastrellisti in Svizzera nel Canton Ticino, 'Dede', questo il suo soprannome, era conosciuto per i suoi successi nelle arti marziali e sport da combattimento con la Fight Accademy di Mozzarone, soprattutto per quelli nella scherma corta. Belardelli (foto VareseNews e Ansa) era però già noto anche alle forze dell'ordine proprio per la sua attività da ultrà ed era sorvegliato speciali per reati connessi a manifestazioni sportive: aveva già ricevuto due Daspo di cinque anni, uno nel 2007 in occasione di Varese-Lumezzane e l'altro nel 2012 per degli scontri prima dell'amichevole tra Como e Varese.
PARLA IL PADRE - Il padre di Daniele Belardinelli, Vincenzo, parla al Tg1 e a Mediaset: "Attendiamo i risultati dell'autopsia per capire cosa sia effettivamente successo. Si dice che lui scappava e la vettura gli è andata dietro e lo ha investito. Magari è stato un incidente. Io non dico che ce l'avevano con lui. Certo è che uno va a vedere una partita in santa pace, ma non sa se torna. Se era in mezzo agli ultras varesini che hanno attaccato i tifosi del Napoli? Forse era in mezzo alla mischia, ma non penso che fosse con la spranga. Che aveva avuto il Daspo lo sapete tutti. Era un casinista, un tifoso, ma non violento. Da padre posso dire che era un bravo ragazzo. Secondo me si è sempre comportato bene. Ho un bel ricordo di mio figlio".