Ultimo treno Champions
Ultimo treno per la Champions. Il capotreno Montella fa sosta alla stazione Friuli, snodo chiave per il presente, ma soprattutto per il futuro suo e della Roma. Per continuare a sperare serve un successo a Udine contro la squadra che tra quelle in lotta per la Champions sta esprimendo il calcio migliore. Una sorta di scontro diretto nel quale i giallorossi non si possono tirare indietro. E Montella parte proprio da qui. «Se vogliamo raggiungere il quarto posto, quella con l'Udinese è la partita decisiva, uno spareggio» attacca il tecnico giallorosso che per l'occasione continua a puntar forte su Totti e a mandare in panchina Borriello. «Marco si sta allenando con grande professionalità e sono io che gli ho dato poche possibilità. Probabilmente avrebbe meritato di giocare di più. Ma se Totti negli ultimi anni fa meglio il centravanti, sta benissimo fisicamente e segna, è normale che un allenatore prima di spostarlo ci pensi bene: anche se alle spalle ha un giocatore come Borriello». Da parte sua il capitano si farà trovare pronto: «Questa è la nostra ultima spiaggia per provare ad andare in Champions», ha detto il numero 10 giallorosso. Ma Montella deve fare attenzione anche alle voci che arrivano da fuori in questo momento di vacatio legis, nel quale spifferi più o meno attendibili non contribuiscono certo a trasmettere serenità a un gruppo che deve già smaltire la sconfitta contro la Juventus della settimana scorsa. «So bene che si è giudicati dai risultati e mi assumerò le mie responsabilità. Io comunque ho le idee chiare e non mi faccio distrarre dalle voci. Magari in futuro deciderò di fare il secondo a Guardiola (ride)... chissà. Ma adesso sono solo parole che lasciano il tempo che trovano: io ora penso al campo». Su di lui non solo lo spettro del tecnico del Barça e quello di Ancelotti, ma anche l'ombra del giovane portoghese André Villas Boas del Porto. Distrazioni alle quali in questo momento Montella non si vuole concedere cercando di restare concentrato sulla partita di questa sera. «L'Udinese ha tante risorse, tanta corsa e grande tecnica in tanti giocatori. Davanti sono devastanti per velocità, tecnica e per l'aiuto che danno i centrocampisti». Un passaggio a parte per l'«amico» Di Natale. «Antonio è un fenomeno. Avesse avuto più testa da giovane avrebbe potuto fare molto di più perché è un talento straordinario. È maturato un po' tardi. Sanchez? Noi ci aspettiamo che giochi, ma certo sarebbe meglio non trovarlo in campo perché è un giocatore straordinario». Quindi tocca la nota dolente, dopo il forfait di Mexes anche Menez ha problemi: quelli che Capello definiva gli «uccellini» di Trigoria dicono che il francese si sia chiamato fuori dopo l'ultimo diverbio con il tecnico. Montella gira largo. «Siamo alla vigilia di una partita cruciale della stagione e credo che l'ultimo dei pensieri sia il futuro di un giocatore. Ci penseremo, ci penseranno, ci penserà. Vedremo cosa succederà». Come dire: il futuro di Menez non è affar mio. Per il momento l'unica cosa che conta è portare la Roma fin dove meriterebbe di essere: dura, anzi durissima, ma non impossibile.