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Ultimatum della Uefa: entro il 7 aprile l'Italia deve garantire l'Olimpico aperto, altrimenti niente Europeo a Roma
LA PRETESA DELLA UEFA E IL LAVORO DI GRAVINA COL GOVERNO - La speranza è che a giugno, quando comincerà l’Europeo itinerante, il virus avrà allentato la pressione e il piano vaccinale, che per adesso va a rilento, funzioni a pieno regime, ma Nyon le garanzie le pretende adesso. Il presidente FIGC Gravina è già al lavoro con il governo perché, in piena emergenza, non può essere la Federcalcio a decidere sull’apertura dell’Olimpico l’11 giugno, la sera dell’esordio tra Italia e Turchia: già avviati i contatti con il ministro della Salute, Speranza, visto che la Uefa pretende almeno di riempire gli stadi al 20-25 per cento della capienza.
L'ULTIMATUM E CHI PUO' ENTRARE ALLO STADIO - La decisione è meramente politica: se l’Italia farà partire la lettera deciderà di scommettere su se stessa, anche se bisognerà capire la percentuale degli spettatori e chi avrà diritto a entrare: sicuramente i vaccinati e forse i tamponati, mentre i i guariti potrebbero restare fuori. L’Uefa aspetta, ma non sta ragionando sul piano B: le lettere dovranno arrivare entro il 7 aprile e il 19 Nyon ufficializzerà le risposte.