Scommesse, i pentiti parlano. Imminenti arresti sull'asse Cremona-Bari-Lecce
Il conto alla rovescia è già in corso, da almeno due giorni.
Da quando, due giorni fa, il Capo della Polizia, Antonio Manganelli aveva avvisato che le inchieste delle procure di Cremona, Bari e Napoli avevano portato alla scoperta di uno scenario tanto vasto quanto inquietante in materia di calcioscommesse.
Così, nelle ultime ore si intensificano le indiscrezioni che annunciano clamorosi sviluppi. In particolare si apprende che alcuni pentiti avrebbero cominciato a cantare e vengono considerati sempre più probabili nuovi arresti sull'asse Cremona-Bari-Lecce con diramazioni in Ungheria.
Intanto, a Napoli si è scoperto chei fermi e i sequestri ordinati nelle ultime ore dalla Procura di Napoli per scommesse clandestine potrebbero avere un filo rosso che li lega alle indagini già aperte sulle partite taroccate.
E’ quanto ha dichiarato all'agenzia Agipronews Giuseppe Di Stasio, Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza che ha eseguito fermi, perquisizioni e sequestri.
"Non si tratta dello stesso filone di indagine, ma in alcuni casi abbiamo registrato una sovrapposizione negli eventi, in alcuni casi con partite che hanno determinato vincite esorbitanti - dice Di Stasio - Le giocate erano effettuate in particolare sui campionati calcistici italiani, dalla A alle serie minori, e sud americani. Le indagini sono durate due anni, ma sono ancora in corso e non escludiamo una ’cabina di regia’ dei clan camorristici per tentare il condizionamento delle partite".
L’organizzazione prevedeva ruoli ben definiti: un reclutatore in giro per le agenzie, un tecnico informatico sempre a disposizione per problemi ai computer e cinque ’contabili’ che gestivano i server su cui dirottare le scommesse illegali
.Un giro d’affari,come riferisce Agipronews, per centinaia di milioni di euro, con un danno erariale calcolato in almeno 10 milioni. "Siamo ancora al lavoro, al momento è stato disposto il sequestro del materiale tecnico - computer e stampanti - ma non delle agenzie. Non escludo che possa avvenire in seguito".
Nell’operazione sono stati coinvolti una ventina di punti, non solo agenzie, ma anche punti di commercializzazione telematica che effettuavano giocate - aggiungendo un ulteriore reato - per conto dei clienti. Proprio da una delle giocate on line non autorizzate è partita l’indagine.
"La nostra esperienza - dice Di Stasio - ci ha permesso di notare subito una ricevuta di scommessa anomala, in cui compariva un codice fiscale non corrispondente al giocatore e che poi si è rivelato assolutamente falso".
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